Breaking Bad è riconosciuta come una delle serie più belle e importanti degli ultimi anni. Si avvia lentamente ed inesorabilmente verso la strada che la porta a diventare un classico, dopo aver già imboccato quella del cult. Se, come milioni di fan in tutto il mondo, avete amato la serie tv ideata da Vince Gilligan quello che potrebbe piacervi ora sono alcuni film che l’hanno ispirata o sono stati ispirati a loro volta.
Noir, commedia nera, thriller, azione, c’è un po’ tutto nella storia di Walter White (Bryan Cranston). Il nostro banale professore di chimica del liceo, a un certo punto si ritrova con un cancro e tanta voglia di farsi trascinare dagli eventi verso qualcosa che lo faccia sentire vivo: come diventare un narcotrafficante ad esempio. La storia la conosciamo tutti ormai e conosciamo anche tutti i personaggi principali che hanno reso questa serie tv ancora più amata.
L’ex alunno e socio in affari Jesse Pinkman (Aaron Paul), il brutale villain Gus Fring (Giancarlo Esposito), l’enigmatico Mike Ehrmantraut (Jonathan Banks), il poliziotto Hank cognato di Walter (Dean Norris), e ovviamente uno dei personaggi più significativi: Saul Goodman (Bob Odenkirk). Proprio su quest’ultimo è stata girata una serie spin-off ancora in corso, anche questa diventata cult, intitolata come un famoso spot televisivo apparso in Breaking Bad: Better Call Saul. Non starò qui a consigliarvi proprio questa, o l’altrettanto recente film per Netflix sulla vita di Jesse Pinkman intitolato El Camino, perché sarebbe scontato, ma andrò oltre l’universo narrativo geolocalizzato ad Albuquerque, New Mexico.
Non aspettatevi una lista di pellicole perfetta, ma di sicuro aspettatevene una onesta, contenente produzioni particolari, in alcuni casi straconosciute e di culto, mentre in altri qualche titolo “minore”, ma di grande valore artistico (ed affettivo per chi vi scrive). Titoli appartenenti a generi diversi, ma tutti con qualcosa che li accomuna, quella vena di malinconia e grottesco che descrivono bene la nostra epoca storica. Si potrebbe quasi dire che, al contrario di quanto affermato nel titolo, questi siano film e serie TV che mi hanno fatto amare Breaking Bad e non il contrario. Confido nel fatto che la proprietà transitiva funzioni in questo caso e possa far scoprire qualcosa di nuovo ad avventori curiosi (ma non sprovveduti).
1. Jackie Brown (Quentin Tarantino, 1997)
Che Breaking Bad abbia in sé alcuni tratti comuni al cinema di Quentin Tarantino ce ne siamo accorti in molti, immagino. La cosa si nota ancora di più guardando certe scenografie, ascoltando certi dialoghi e colonne sonore e persino nella fotografia. Sarebbe stato molto facile a questo proposito consigliare uno dei due super classici di Tarantino, Pulp Fiction o Le Iene, ma ho preferito scegliere Jackie Brown.
La scelta è dovuta principalmente al fatto che questo meraviglioso noir non viene ricordato spesso, ma ha una sceneggiatura tra le migliori di tutta la carriera del regista, ed è anche il meno immediato. Va detto anche che questo film, oltre alla meravigliosa protagonista Pam Grier, un villain cattivissimo interpretato da Samuel L. Jackson e uno stralunato Robert De Niro, ha un coprotagonista importantissimo, Robert Foster, che ha qualcosa a che fare con Breaking Bad, in quanto lo abbiamo visto nei panni dell’uomo degli aspirapolvere.
Anche la storia del film ha qualcosa a che fare con la serie di Gilligan. Proprio come Walter, Jackie, ha il desiderio di staccare con una vita ordinaria costellata da piccoli stratagemmi per sopravvivere. Così tenta il colpo grosso appena ne ha l’occasione, per provare a cambiare vita, in un clima di perenne sfida e continui saliscendi emozionali che, personalmente, mi hanno ricordato moltissimo lo stile narrativo di Breaking Bad.
2. Desperado (Robert Rodriguez, 1995)
Non di solo Tarantino si nutre lo stile di Gilligan, ma anche tra gli altri, di un regista eclettico degli anni ’90, Robert Rodriguez. Citarlo in questa lista è obbligatorio, anche perché c’è una presenza ingombrante in una famosa puntata di Breaking Bad, che ha rievocato tanta emozione in tanti fan. Parlo proprio di un attore feticcio per Robert Rodriguez, Denny Trejo. Il Tortuga è un narcotrafficante messicano che collabora con la DEA, ma è anche quella sorta di Rambo trash della saga di Machete e il personaggio forzuto e arrabbiato di tantissimi altri film. Avrei potuto citare molti film di Rob Rodriguez, da Sin City a Dal Tramonto all’Alba a Spy Kids, che in qualche modo condividono qualcosa con la serie di cui stiamo parlando, ma ho scelto altro.
Ho scelto il primo film di questo regista o meglio la sua prima produzione importante, con un budget decente: Desperado, un film importante sia per lui che per tutti quei registi che ne hanno tratto in qualche modo ispirazione, compreso Gilligan. Il protagonista di Desperado è Antonio Banderas, il Mariachi, che incontriamo anche nel seguito C’era una volta in Messico, accompagnato dalla sconvolgente Salma Hayek, lo stesso Trejo, ma anche Steve Buscemi. Questo film, assieme a El Mariachi e C’era una Volta in Messico formano una trilogia importante per Robert Rodriguez, che alcuni hanno voluto definire come burritos-western, cosa che in qualche modo sembra aver influenzato la sceneggiatura di Breaking Bad. Dovete vederlo!
3. Trainspotting (Danny Boyle, 1996)
Sembra incredibile, ma sono riuscito fino a questo punto a non parlare di droga in un articolo su Breaking Bad! Credo sia arrivato il momento però, e col film che vi sto per consigliare entreremo a pieno nella questione.
Walt e Jesse, nella serie di Gilligan, producono metanfetamine per farsi strada tra i potenti narcotrafficanti locali. Jesse, oltre a cucinare la meth ne è un regolare consumatore e proprio il suo stile di vita al limite, dovuto alla tossicodipendenza condivisa con alcuni amici, mi ha ricordato la storia di Renton (Ewan McGregor) in Trainspotting. Il film di Danny Boyle uscì nelle sale italiane nello stesso periodo in cui usciva Il Corvo, e proprio come quest’ultimo, ma in maniera del tutto inaspettata, divenne un cult portando al successo regista e attori.
A un certo punto, quando Jesse incontra una ragazza di cui si innamora follemente e insieme a lei scopre l’eroina, i rimandi a Trainspotting diventano nitidi davanti alle pupille di chiunque. Il modo in cui viene trattato il disagio provocato dall’abuso di stupefacenti è tanto brutale quanto schietto e realistico, in entrambi i casi. La descrizione della dipendenza sa essere realistica, sconfortante e drammatica al punto giusto. Se non avete visto questo film straordinario dovete assolutamente recuperarlo.
4. A serious man (Fratelli Coen, 2009)
Passiamo ora alla psicologia dei personaggi, in particolare del protagonista, e per farlo mi farò aiutare da un duo di cineasti che ha fatto la storia del cinema recente con film meravigliosi, Joel ed Ethan Coen.
Tra i film con una maggiore affinità a Breaking Bad di questi due registi americani avrei potuto trovare qualcosa di meglio, da Fargo a Non è un Paese per Vecchi. Persino il super cult “Il Grande Lebowski” avrebbe potuto raccontare bene la grottesca comicità della serie con Bryan Cranston, ma ho deciso di optare per un titolo quasi sconosciuto dei Coen bros, A Serious Man. Lo faccio un po’ perché voglio consigliare qualcosa di non banale, un po’ perché i due titoli sono usciti a poca distanza l’uno dall’altro, ma entrambi hanno un protagonista che sa cosa vuol dire la parola “disperazione”.
Michael Stuhlbarg, il professore di fisica di A Serious Man, nonostante un lavoro simile a quello di Walter White ha problemi molto diversi e “ordinari”, ma a lui che è sempre stato “una brava persona” tutto questo non sembra vero. La tensione emotiva che questo personaggio riesce a trasmettere, pur in un film molto diverso da Breaking Bad è davvero potentissima e rende Stuhlbarg uno dei pochissimi attori, oltre a Cranston, che avrebbero potuto interpretare Walter White. Lo so, ho appena scritto una cosa che potrebbe ferire qualcuno, ma c’è solo un modo per smentirmi: vedere A Serious Man e poi scrivere un commento a questo articolo.
5. Confessioni di una mente pericolosa (George Clooney, 2002)
Forse adesso sto per fare un grande azzardo, ma ci voglio provare lo stesso consigliando un film molto sottovalutato degli ultimi anni, con un regista che nessuno si sarebbe mai aspettato e una storia incredibile da raccontare.
George Clooney non è famoso per essere un regista, ma per essere un attore trasversale in grado di interpretare ruoli diversissimi in film lontani anni luce per genere e stile. Grazie a una sceneggiatura incredibile di Charlie Kaufman (Anomalisa, Se mi lasci ti cancello, Essere Johh Malkovich), ha girato un bellissimo film di spionaggio. La storia vera (ma non ufficiale) alla base di Confessioni di una mente pericolosa, mi ha ricordato da lontano quella di Walter White. Chuck Barris, interpretato da Sam Rockwell, è stato (per davvero) il creatore di moltissimi show televisivi, quiz e giochi a premi, oltre che di canzoni, ma nasconde un oscuro segreto (questa è la parte non ufficiale): commette omicidi per conto dell’FBI.
Il nostro antieroe è un personaggio sui generis, protagonista di una meta-narrazione che intreccia il mondo della tv americana e la vita di una spia governativa. La sensazione che film come questo – e soprattutto sceneggiature come questa – abbiano stimolato la creazione di un personaggio dalla doppia vita come Walter White è grande. Voi cosa ne pensate?
6. Drive (Nicolas Winding Refn, 2011)
Se volete vedere un Bryan Cranston diverso da quello che avete idealizzato come il creatore della blue meth, dovete vedere Drive del regista danese Refn.
Non è il piccolo ruolo di Cranston nella pellicola (al fianco di un’immenso Ryan Gosling) che mi ha fatto decidere di citare questo film ma il fatto che, con ogni probabilità, questa volta ci troviamo davanti a una pellicola che è stata influenzata dalla serie di Gilligan. Non nella storia, non nel genere questo è certo, ma nell’atmosfera che aleggia sopra il film, dove si percepisce qualcosa di già visto magari qualche mese prima, magari in uno show televisivo AMC. Drive è il primo di una trilogia ideale che continua coi film Solo Dio Perdona e The Neon Demon, tutti titoli contraddistinti da una grandissima violenza e uno stile particolare, che hanno reso definitivamente riconosciuto questo regista come un protagonista del cinema moderno. Chi non lo ha visto non ha molte scuse, e deve subito recuperare.
7. Smetto quando voglio (Sydney Sibilia, 2014)
Un film Italiano va messo in questa lista quantomeno per il coraggio del suo regista, dei produttori e di tutto il cast. Il coraggio di aver portato in sala un film sperimentale e innovativo, in un mercato che si avviava alla totale stagnazione dopo essere stato grandioso in passato.
Anche in questo caso abbiamo un film che è stato ispirato da Breaking Bad, ma che ha chiaramente dei riferimenti anche alle commedie italiane del neorealismo come I Soliti Ignoti, creando un mix davvero molto interessante, che costituisce una divertentissima commedia. In Smetto Quando Voglio il riferimento a Breaking Bad sta nella trama: dei ricercatori universitari precari si gettano nel mondo delle smart drug (droghe non ancora rese illegali perché sconosciute alle forze dell’ordine), per provare a cambiare la loro condizione ed entrare a far parte del narcotraffico. Se i presupposti sono quelli della serie americana, lo svolgimento è “molto italiano”, in puro stile Boris (la serie Fox, con la quale questo film condivide parte del cast). Ci troviamo di nuovo davanti al primo capitolo di una trilogia, a testimoniare che questo tipo di storie intriga parecchio il pubblico. Se non lo avete visto, dategli una chance.