Godzilla, il leggendario Re dei mostri, ha terrorizzato e affascinato il pubblico per quasi settant’anni. Dal suo debutto nel 1954 come metafora delle paure nucleari del dopoguerra, il titanico kaijū ha attraversato decenni di cinema, evolvendosi con il passare del tempo ma rimanendo sempre una figura di spicco della cultura pop; anche grazie a quei tocchi di trash che non guastano mai.
Come fan di lunga data, ho deciso di stilare una classifica di tutti i film di Godzilla, dal capolavoro originale del 1954 fino all’ultimo entusiasmante capitolo, Godzilla Minus One. Inizieremo dal peggiore e scaleremo fino alla vetta, esplorando quando possibile i momenti salienti che hanno fatto del lucertolone radioattivo più famoso del cinema un’icona senza tempo nel corso dei suoi settant’anni di attività.
Purtroppo non tutti le pellicole sono state localizzate in italiano, e i titoli hanno lasciato spesso a desiderare, quindi li indicheremo utilizzando i titoli italiani quando disponibili, e quelli in inglese e in giapponese di supporto.
Prima di iniziare, vi avvertiamo che saranno presenti piccoli dettagli sulle trame, ma non saranno spoiler.
Indice
ToggleUna piccola premessa prima della classifica di tutti i film di Godzilla
Ormai è prassi, quando decido di stilare una classifica, specificare che si tratta di una classifica strettamente personale e che, in nessun caso, le posizioni qui elencate vogliono sminuire i gusti dei fan e degli appassionati. Purtroppo non tutti ci arrivano.
In un altro articolo ho consigliato 5 film da vedere se amate il Re dei Mostri, per avvicinarvi al suo universo. Per quanto mi riguarda, i film elencati qui sotto meritano tutti di essere visti almeno una volta. Non aspettatevi quindi consigli su cosa vedere e cosa evitare. Detto ciò, ecco la classifica dei lungometraggi di Godzilla. All’uscita di un nuovo lungometraggio, questa classifica potrebbe cambiare.
38) La vendetta di Godzilla (Gojira-Minira-Gabara: Oru kaijû daishingeki / All Monsters Attack, 1969)
Considerato universalmente il peggior film di Godzilla, La vendetta di Godzilla è stato scritto dalla Toho con l’intento di avvicinare un pubblico più giovane al franchise, senza considerare che i bambini già si divertivano molto a vedere i mostri combattere.
Mentre molti film del kaijū offrono commenti sociali o ambientali, il messaggio di questo lungometraggio risulta confuso e meno incisivo. Il tentativo di combinare la storia di crescita personale di un bambino bullizzato con le avventure dei mostri non è riuscito a convincere né i fan né la critica. Inoltre, Minilla, il figlio del re dei mostri, parla con una voce tanto ridicola e fuori luogo da non poter essere preso sul serio, nemmeno con tutta la buona volontà del mondo.
37) Il figlio di Godzilla (Kaijûtô no kessen: Gojira no musuko / Son of Godzilla, 1967)
Questo film rappresenta un altro tentativo da parte di Toho di avvicinare nuovo pubblico alla serie, con una storia dal tono leggero e comico che, però, risulta meno avvincente rispetto ai suoi predecessori e finisce per allontanare i fan storici. Dal punto di vista visivo è una delle pellicole con gli effetti speciali meno impressionanti e le scene di combattimento mancano completamente di spettacolarità.
La trama ruota attorno a un gruppo di scienziati su un’isola misteriosa popolata da creature incredibili, ma la loro rilevanza è pari a zero. Il loro scopo e lo sviluppo della trama si limitano a gironzolare attorno a Godzilla che cerca di crescere un figlio impacciato e incapace.
Inoltre la figura di Minilla, qui alla sua prima apparizione, è stata accolta negativamente da tutti i fan. Il suo design e il comportamento infantile sono stati criticati per essere troppo comici e ridicoli, in netto contrasto con l’immagine potente e temibile del re dei mostri.
36) Godzilla (di R. Emmerich, 1998)
Il Godzilla di Roland Emmerich è un film statunitense che cercava di attirare il pubblico americano al mostro nipponico più famoso nella storia del cinema. Non solo le origini del mostro sono state cambiate, ma anche il design storico del lucertolone atomico è stato modificato, rendendolo molto più simile ai dinosauri di Jurassic Park, uscito nel 1993 e diventato immediatamente un cult.
A peggiorare ulteriormente l’opera, ci sono una trama inconsistente e un cast discutibile. L’unico a distinguersi positivamente è Jean Reno, nonostante questa sia una delle sue peggiori interpretazioni.
35) Il ritorno di Godzilla (Gojira, Ebirâ, Mosura: Nankai no daiketto / Ebirah, Horror of the Deep, 1966)
Questo è il settimo film della serie Godzilla, in cui il celebre kaijū affronta un gigantesco gambero marino chiamato Ebirah. Il film si distingue per la sua ambientazione tropicale e per la limitata presenza del re dei mostri.
La trama si concentra principalmente su un gruppo di protagonisti umani e il loro conflitto con l’organizzazione malvagia Red Bamboo, e non ha nient’altro da raccontare. Sfortunatamente, questo lungometraggio non raggiunge il livello dei migliori film del Re dei Mostri a causa di un antagonista dimenticabile, un ruolo marginale per Godzilla e un tono che non riesce a catturare né l’attenzione del pubblico né l’essenza del franchise.
34) Godzilla: Mangiapianeti (Godzilla: The Planet Eater, 2018)
Godzilla: Mangiapianeti è il terzo e ultimo capitolo della trilogia Godzilla: Planet of the Monsters, prodotta da Toho Animation e Polygon Pictures in collaborazione con Netflix. Nonostante il primo capitolo avesse premesse narrative interessanti, queste sono andate scemando nel corso della trilogia, e questo ultimo film è il più deludente.
La trama lineare viene forzatamente complicata e mal strutturata da elementi esterni inutili, risultando difficile da seguire e poco coinvolgente. Il film soffre di un ritmo lento, con lunghe sequenze di noiosi dialoghi che rallentano l’azione. Inoltre, i personaggi e le loro motivazioni non sono costruiti a dovere, rendendo difficile stabilire un legame emotivo con loro. Neanche l’arrivo del nemico finale riesce a risollevare la soglia d’attenzione; ha comunque una buona conclusione… peccato per tutto il resto!
33) Godzilla – Furia di mostri (Gojira tai Hedora / Godzilla vs. Hedorah, 1971)
Godzilla – Furia dei Mostri è spesso considerato uno dei peggiori film della serie, principalmente per il suo eccessivo focus sui messaggi ambientalisti, un antagonista poco affascinante e uno stile visivo che non regge il confronto con altri film della saga.
Seppur l’intento di sensibilizzare il pubblico sulla cura del pianeta e la riduzione dell’inquinamento sia lodevole, il film si concentra talmente tanto su questo tema da trasformare la narrazione in un monologo ecologico piuttosto che in una storia appassionante. Inoltre, il design di Hedorah, un mostro fatto di sporcizia e inquinamento, risulta poco ispirato e meno minaccioso rispetto ad altri kaijū.
Tuttavia la pellicola ha anche i suoi meriti, tra cui una scena memorabile in cui Godzilla utilizza il suo soffio atomico come propulsore per volare!
32) Shin Godzilla (2016)
Shin Godzilla può essere considerato un film ideale per i più discutibili sommelier cinematografici. Il regista, Hideaki Anno, ha voluto donare nuova linfa vitale al kaijū, scrivendo il film come se fosse uno spin-off di Neon Genesis Evangelion, l’opera che lo ha consacrato come “regista visionario”. Questo progetto, nato come una satira sociale sulla burocrazia giapponese, ci presenta i comprimari umani più inetti dell’intero franchise. Un mostro gigante attacca Tokyo? Non importa, perché non sanno come reagire senza le istruzioni sui manuali.
Nonostante venga presentata una trama lineare, il film si complica volutamente per apparire più “intellettuale”, mentre i burocrati si guardano con la stessa intensità di un pesciolino rosso incapaci di focalizzare la situazione di pericolo. L’uso tedioso di scene identiche e l’inserimento delle musiche di battaglia di Evangelion in contesti inappropriati, come il semplice spostamento di scrivanie, rendono la pellicola lunga e poco coinvolgente. Con solo due dialoghi intelligenti in tutto il film, poteva tranquillamente durare mezz’ora in meno.
Considerato da parte della community il miglior film di Godzilla, è amato più dai critici radical chic e dai fan del regista che dai fan storici del lucertolone atomico.
31) Il re dei mostri (Gojira no Gyakushū / Godzilla Raids Again, 1955)
Conosciuto anche come Godzilla’s Counterattack, questo è il secondo film della serie e segue direttamente il leggendario primo capitolo di Ishirō Honda. In questo sequel, Gojira ritorna in Giappone e affronta Anguirus, una creatura preistorica corazzata, per il controllo del territorio.
La trama eccessivamente semplice non regge il confronto con quella del suo predecessore. La narrazione si concentra principalmente sullo scontro tra i due mostri, trascurando le tematiche più profonde del franchise. Nonostante l’introduzione di Anguirus, che diventerà un futuro alleato fedele di Godzilla, il film risulta scarno e meno rilevante rispetto ai capitoli successivi.
30) Distruggete Kong! La Terra è in pericolo! (Mekagojira no Gyakushu / Terror of MechaGodzilla, 1975)
Anche se il titolo non lo suggerisce, Distruggete Kong! La Terra è in pericolo! segna il ritorno di MechaGodzilla, la controparte tecnologica del Re dei kaijū, già sconfitta nel film precedente, Godzilla contro i Robot.
Rispetto a quest’ultimo, la trama è meno innovativa, riproponendo un conflitto troppo simile senza introdurre novità significative. Il film alterna toni seri e drammatici a momenti esagerati e fuori luogo, persino per gli standard trash del franchise. Inoltre, gli effetti speciali risultano poco impressionanti per l’epoca, e i personaggi, inclusi i nuovi mostri, appaiono meno sviluppati e d’impatto.
Si tratta di una pellicola che passa tranquillamente in secondo piano rispetto alle altre.
29) Il trionfo di King Kong (Kingu Kongu tai Gojira / King Kong vs Godzilla, 1962)
Il trionfo di King Kong, titolo che anticipa la fine del film e ne rovina l’elemento sorpresa, rappresenta uno dei primi e più grandi crossover nella storia del cinema. Ciò che molti non sanno è che inizialmente il Re dei Mostri avrebbe dovuto affrontare una versione distopica del Mostro di Frankenstein; tuttavia, per varie ragioni di marketing e diritti cinematografici, si è optato per King Kong.
La storia è semplice: il re dei mostri sta devastando il Giappone e l’unico modo per fermarlo è spingerlo a combattere contro King Kong. Fine, non c’è molto altro. Nonostante la trama raffazzonata e focalizzata eccessivamente su gag e momenti assurdi, il problema principale è proprio il duello tra le due creature: l’intero film ruota attorno a questo scontro epico, ma il combattimento è coreografato in modo goffo e poco entusiasmante, facendo apparire quella che dovrebbe essere una battaglia titanica come un banale litigio tra bambini.
28) L’invasione degli Astro-Mostri (The Giant Monster War / Invasion of Astro-Monster, 1965)
L’invasione degli Astro-Mostri introduce il tema delle invasioni aliene nel franchise di Godzilla, dimostrando come il Re dei kaijū sia l’unico vero ostacolo alla conquista del mondo da parte degli extra-terrestri.
Anche se è sempre affascinante vedere mostri alieni scontrarsi con i kaijū della nostra Terra, la trama in questo caso risulta piuttosto bislacca, con scontri che non brillano per ispirazione e effetti speciali (datati anche per l’epoca); la narrazione mescola elementi seri con situazioni assurde, creando un’esperienza disomogenea e meno trascinante. A parte questo il film offre una delle pose di vittoria più iconiche di Godzilla, rendendolo meritevole di visione anche solo per questo momento memorabile.
27) Godzilla 2000: Millennium (Gojira 2000 – Millennium, 1999)
Godzilla 2000: Millennium segna il ritorno del lucertolone atomico alla sua forma originale, dopo la controversa riproposizione americana del 1998 di Roland Emmerich. Il film narra lo scontro tra Godzilla e un mostro alieno chiamato Orga, che minaccia di conquistare la Terra.
Nonostante sia piacevole il ritorno del kaijū nella sua versione classica, la storyline che lo vede affrontare un nemico alieno è piuttosto generica e poco originale, senza elementi distintivi rispetto ad altri capitoli del franchise. Orga, il nemico principale, risulta poco impattante, e i personaggi umani sono scarni e privi di spessore, risultando quasi superflui ogni volta che appaiono sullo schermo.
26) Gli eredi di King Kong (Kaijû So-shingeki / Destroy All Monsters, 1968)
Gli eredi di King Kong è un’opera senza pretese, celebrata per aver riunito molti mostri iconici della Toho, anticipando crossover come gli Avengers del MCU. Anche se, pure qui, il titolo è molto forviante rispetto quello originale.
Ciò nondimeno, al di là del vasto cast di creature e degli effetti speciali innovativi per l’epoca, il film offre poco di rilevante. Una trama debole, sequenze lente e dialoghi mediocri lo rendono poco avvincente. Se il film si fosse concentrato maggiormente sulle battaglie, magari optando per uno stile da film muto e focalizzato sui kaijū, sarebbe risultato molto più interessante.
25) Godzilla vs Megaguirus (Gojira × Megaguirus – G shometsu sakusen, 2000)
Godzilla vs Megaguirus è un film dell’Era Millennium nel quale il Re dei Mostri affronta un nuovo avversario, Megaguirus, il cui design combina diverse tipologie di insetti, risultando visivamente affascinante.
Pur con un budget limitato, la pellicola offre buoni effetti speciali e un’estetica solida, ma manca di originalità e coinvolgimento, con personaggi dimenticabili e scene dal ritmo irregolare che spezzano la tensione. Resta comunque una scelta piacevole per i fan delle battaglie tra kaijū, con momenti divertenti come Godzilla che esegue mosse di wrestling sul nemico.
24) Godzilla – Il pianeta dei Mostri (Godzilla – Kaijû Wakusei / Godzilla: Planet of the Monsters, 2017)
Godzilla – Il pianeta dei mostri è un film d’animazione giapponese diretto da Kōbun Shizuno e Hiroyuki Seshita, e rappresenta il primo capitolo di una trilogia ambientata in un futuro distopico, offrendo una nuova interpretazione di Godzilla.
Il lungometraggio affronta temi complessi come l’estinzione, l’evoluzione e la vendetta dell’umanità contro una natura incontrollabile. La narrazione però si sofferma eccessivamente sulla costruzione del mondo di sfondo, con una lentezza che rallenta significativamente un’opera già poco dinamica. Per di più, nonostante la profondità dei temi trattati, i protagonisti umani, già legnosi a causa delle animazioni rigide, risultano privi di una reale emozionalità.
23) Ghidorah, il mostro a tre teste (San daikaijū – Chikyū saidai no kessen / Ghidorah, the Three-Headed Monster, 1964)
Ghidorah, il mostro a tre teste è noto per aver introdotto uno dei nemici più iconici di Godzilla: King Ghidorah. Questo film rappresenta un punto di svolta nella serie, con la prima alleanza tra Godzilla, Rodan e Mothra per affrontare un nemico comune.
Il lungometraggio vanta un’atmosfera affascinante e introduce un kaijū destinato a diventare un’icona, e non solo nel franchise del Re dei Mostri. Tuttavia, i personaggi umani sono poco sviluppati, e l’alternanza tra scene comiche e momenti di tensione crea un ritmo poco omogeneo. Resta comunque un capitolo essenziale del franchise, da non perdere.
22) Godzilla vs. Kong (2021)
Godzilla vs. Kong è una pellicola divertente e avvincente, ideale per gli appassionati del genere e per chi cerca puro intrattenimento. Ha saputo conquistare il pubblico grazie al suo epico scontro tra due celebri creature.
A parte questo, è ben lontano dall’essere un capolavoro. Pur offrendo uno spettacolo visivo notevole, il film sacrifica la profondità della storia e la caratterizzazione dei personaggi; per quanto provi con tutte le sue forze a incentrare la narrazione su protagonisti umani, questi risultano molto marginali e poco impattanti. Le loro motivazioni sono spesso superficiali, servendo principalmente a condurre la storia verso i confronti tra i titani.
21) Godzilla contro i Giganti (Godzilla vs Gigan / Chikyu kogeki meirei – Gojira tai Gaigan, 1972)
Godzilla contro i Giganti esercita un fascino particolare sui fan del genere, grazie alla sua atmosfera anni ’70 e al mix di azione e fantascienza tipico dei kaijū-movie di quel periodo. Le battaglie tra i mostri sono entusiasmanti, con il re dei mostri che unisce le forze con Anguirus per affrontare Gigan e King Ghidorah in uno scontro epico.
Questo però non basta a renderlo un film eccezionale. La trama è piuttosto semplice, con gli alieni che cercano ancora una volta di conquistare la Terra usando i kaijū come armi. L’unico elemento che distingue questi invasori dai soliti antagonisti è la loro motivazione: conquistare la Terra per “salvarla” dagli esseri umani, responsabili del collasso del pianeta a causa di inquinamento e cattiva gestione delle risorse. Un’ovvia scusa per la conquista, ma almeno riesce a far riflettere lo spettatore.
In definitiva, è un’opera piacevole e nostalgica, la sua semplicità la rende divertente, senza però raggiungere un impatto davvero memorabile… anche se qui Godzilla parla con dei balloon da fumetto!
20) Godzilla – Minaccia sulla città (Godzilla: City on the edge of battle, 2018)
Godzilla – Minaccia sulla città, seconda parte della trilogia co-prodotta da Netflix, è un film interessante: presenta un mondo ricco e una storia che arricchiscono l’universo creato nel primo capitolo, introducendo nuovi elementi (come i resti di MechaGodzilla, trasformati in una città fortificata), e approfondendo la cultura e la tecnologia degli umani sopravvissuti.
Visivamente è affascinante e offre un’esperienza che può piacere a chi è appassionato di fantascienza e distopie. Purtroppo il ritmo lento, la mancanza di approfondimento dei personaggi e la relativa assenza di Godzilla nelle scene d’azione lo rendono meno interessante di quanto potrebbe essere. È un buon film per i fan del genere, ma non riesce a emergere come qualcosa di eccezionale.
19) Godzilla x Kong: Il nuovo impero (2023)
Godzilla x Kong: Il nuovo impero è un film che punta tutto sulla spettacolarità delle battaglie, concentrandosi sulle intense sequenze di combattimento tra i kaijū e l’interazione tra diverse razze di titani. La pellicola esplora come l’umanità possa convivere con queste maestose creature, con King Kong rappresentato come protettore e alleato dell’umanità.
Il film mostra anche un Godzilla impeccabile nel suo ruolo di Re dei Mostri, che schiaccia chiunque osi sfidarlo, a suon di sberle e raggi atomici, utilizzando persino il Colosseo di Roma come sua dimora… e simbolo del suo dominio sul mondo? Per qualcuno sì.
Nonostante questi elementi spettacolari, questo lungometraggio rimane un’opera di puro intrattenimento. La colonna sonora è di buona qualità e le battaglie sono epiche, ma i personaggi umani sono poco rilevanti e il ritmo è altalenante. Inoltre, sebbene Scar King sia presentato come un potente antagonista, Tiranno delle Grandi Scimmie, si rivela essere un cattivo abbastanza scialbo e privo di spessore.
C’è da dire che qui il Re dei Mostri impone il suo dominio su Kong con un Suplex! E questa ignoranza è sempre apprezzata.
18) Il ritorno di Godzilla (Gojira / The Return of Godzilla, 1984)
Diretto da Koji Hashimoto, il film riporta Godzilla alle sue origini come una forza della natura incontrollabile, abbandonando il tono più leggero e amichevole dei film degli anni ’60 e ’70. La pellicola adotta un approccio più serio e cupo, riflettendo le paure della Guerra Fredda e il pericolo delle armi nucleari, temi che erano centrali anche nel film originale del 1954.
Il problema è che, nonostante la serietà dei toni, la trama risulta piuttosto lineare e prevedibile. La storia si sviluppa senza grandi colpi di scena, seguendo un percorso già visto in precedenti capitoli del franchise, con l’umanità che cerca di fermare il mostro attraverso diverse strategie militari. Queste sequenze sono spesso lente, con lunghi momenti dedicati alla preparazione della difesa che rallentano il ritmo e riducono la tensione.
17) Godzilla contro Mothra (Gojira tai Mosura / Godzilla and Mothra: The Battle for Earth, 1992)
Diretto da Takao Okawara, questa pellicola è una reinterpretazione moderna del classico Mothra contro Godzilla del 1964. Il film aggiorna la trama per un pubblico contemporaneo e arricchisce la mitologia dei kaijū con nuovi elementi: pur mantenendo i temi ecologici centrali, il film esplora la relazione tra l’umanità e la natura attraverso Mothra, che assume il ruolo di protettrice del pianeta.
Una delle novità più interessanti è l’introduzione di Battra, un kaijū oscuro che funge da contraltare di Mothra. Battra aggiunge complessità alla storia, rappresentando una forza distruttiva della natura in contrasto con la natura protettiva di Mothra. Questo conflitto tra Godzilla, Mothra e Battra arricchisce le dinamiche narrative.
Tutte queste nuove aggiunte non bastano a rendere intrigante la storyline, che segue percorsi già esplorati in precedenti film della saga, mancando di originalità. Il film si può considerare un reboot della pellicola del ’64, pensato per attrarre il pubblico moderno, pur rimanendo visivamente interessante per l’epoca.
16) Ai confini della realtà (Gojira tai Megaro / Godzilla vs. Megalon, 1973)
Ai confini della Realtà è uno dei film più noti della saga di Godzilla, pur non essendo un capolavoro possiede un fascino particolare e riesce a intrattenere grazie al suo spirito spensierato e alle battaglie tra kaijū. La pellicola abbraccia pienamente il lato più giocoso e assurdo del genere, senza prendersi troppo sul serio, rendendo l’esperienza visiva divertente e leggera. Inoltre, introduce Jet Jaguar, un robot umanoide che ha subito conquistato il cuore dei fan.
Sebbene la trama sia semplice e orientata verso un pubblico più giovane – con effetti speciali discutibili anche per l’epoca – le sequenze di lotta sono estremamente divertenti. Per la prima volta nel franchise, la scienza viene presentata come una forza positiva che, nelle giuste mani, può salvare l’umanità, come dimostra la creazione di Jet Jaguar.
Inoltre, qui Godzilla esegue per la prima volta il suo Drop Kick volante!
15) Godzilla vs. SpaceGodzilla (Gojira tai SupesuGojira, 1994)
Diretto da Kenshō Yamashita, questa pellicola è una delle avventure più originali e cosmiche del franchise, grazie all’introduzione di un nuovo antagonista: SpaceGodzilla. Questo kaijū spaziale è uno dei più intriganti e unici mai creati, con un design distintivo e poteri così imponenti da mettere facilmente all’angolo il Re dei Mostri.
Sfortunatamente la trama confusa, i personaggi poco delineati e alcune lentezze nel ritmo limitano il potenziale del film. La narrazione si concentra principalmente sulla minaccia rappresentata da SpaceGodzilla, che, anche mostrando intelligenza nel prendere in ostaggio il figlio di Godzilla per forzare il suo rivale a combattere, sembra mancare di uno scopo più profondo. SpaceGodzilla è stato ulteriormente esplorato in videogiochi e fumetti, eppure il film non è riuscito a sfruttare appieno il suo potenziale.
14) Godzilla vs. MechaGodzilla II (Gojira VS Mekagojira, 1993)
Questo è il film che introduce Mechagodzilla II nel franchise, una delle versioni più amate del robottone progettato per sfidare e fermare il Re dei Mostri. Mechagodzilla II è realizzato con una grande attenzione ai dettagli, presentandosi come una versione più avanzata e minacciosa del suo predecessore, e rappresenta il tentativo dell’umanità di sopraffare la natura attraverso la scienza.
Il confronto tra questo potente mecha e il re dei mostri è davvero eccezionale, arricchito da buoni effetti speciali e da una colonna sonora travolgente. L’opera però risulta piuttosto lenta, con una prima parte che si trascina a causa di una preparazione alla battaglia eccessiva e dialoghi tediosi. Se questi aspetti fossero stati snelliti il film avrebbe potuto risultare tra i migliori del franchise, al netto di protagonisti umani abbastanza stereotipati.
13) Godzilla contro i robot (Gojira tai Mekagojira / Godzilla vs. MechaGodzilla, 1974)
Diretto da Jun Fukuda, questo è uno dei film più significativi della saga per via dell’introduzione di MechaGodzilla, tra i nemici più iconici del Re dei Mostri. Questo robot meccanico, progettato per assomigliare al lucertolone atomico e affrontarlo, vanta un design impressionante e una vasta gamma di armi, che lo rendono uno degli antagonisti più temibili e memorabili.
Godzilla contro i robot segna il primo confronto nella serie tra la scienza fuori controllo e la forza inarrestabile della natura, in una lotta per decidere chi avrà il destino del pianeta nelle proprie mani. Le battaglie spettacolari e gli effetti speciali sono i punti di forza principali, anche se la trama scontata e alcune lentezze nel ritmo ne limitano il potenziale.
A parte questi difetti, il film rappresenta una tappa importante nella serie, offrendo intrattenimento e un’innovativa aggiunta al pantheon dei kaijū.
12) Godzilla: Tokyo S.O.S. (Gojira × Mosura × Mekagojira – Tokyo SOS, 2003)
Tokyo S.O.S. è il sequel diretto di Godzilla Against MechaGodzilla, uscito l’anno precedente, e rende omaggio ai classici del franchise, con particolare attenzione al legame tra Godzilla e Mothra, il Re e la Regina dei Mostri. In questa nuova avventura, mentre Kiryu è in riparazione, l’umanità vive nel timore di un nuovo attacco da parte del lucertolone atomico. A mettere in guardia gli esseri umani è però Mothra che, attraverso le sue emissarie, intima loro di smantellare Kiryu e restituire i resti del kaijū al mare; in cambio, promette di difendere il mondo da Godzilla.
Come spesso accade nella realtà, l’umanità ignora l’avvertimento della protettrice della natura e Tokyo diventa il campo di battaglia di una colossale lotta tra Godzilla, Kiryu e Mothra. Come altri film in cui è presente Mothra, Tokyo S.O.S. affronta temi ecologici e morali, riflettendo sulle conseguenze dell’uso irresponsabile della tecnologia e del potere della natura.
Di contro, il film soffre di cali di ritmo a causa dell’interazione poco interessante tra i personaggi umani e di una trama senza sussulti e un po’ troppo stereotipata.
11) Watang! Nel favoloso impero dei mostri (Mosura tai Gojira /Mothra vs. Godzilla, 1964)
Diretto da Ishirō Honda, il film mette in scena un epico scontro tra due dei mostri più iconici del cinema giapponese: il distruttivo Re dei Mostri e la gigantesca falena venerata come una divinità protettrice. Uno dei maggiori punti di forza di Mothra vs. Godzilla è la sua capacità di bilanciare la spettacolarità con tematiche profonde: come in molte opere di Honda, la pellicola affronta le conseguenze dell’avidità umana e del disprezzo per la natura, con Mothra che porta un forte messaggio ecologista, rappresentando la natura che si ribella contro l’arroganza dell’uomo.
Visivamente il film si distingue per gli effetti speciali all’avanguardia per quegli anni, grazie al lavoro di Eiji Tsuburaya, che dà vita a sequenze indimenticabili. Le battaglie tra i Kaiju sono ben coreografate, e la colonna sonora di Akira Ifukube aggiunge una dimensione epica alla storia; inevitabilmente, come accade spesso nei film di kaijū dell’epoca, la trama può sembrare semplice, con personaggi umani che non sempre risultano pienamente elaborati.
10) Godzilla contro King Ghidorah (Gojira tai Kingu Gidora / Godzilla vs. King Ghidorah, 1991)
Questo capitolo si distingue per il ritorno di uno degli storici avversari del Re dei Mostri, King Ghidorah, il drago a tre teste proveniente dallo spazio. Godzilla contro King Ghidorah combina sapientemente fantascienza, viaggi nel tempo e battaglie tra kaijū ricche d’azione e visivamente eccezionali. Ne risulta un’esperienza cinematografica indimenticabile, grazie anche a effetti speciali davvero impressionanti per l’epoca.
A differenza di molti altri film della saga questo episodio presenta una trama relativamente complessa, arricchita dagli elementi dei viaggi temporali che aggiungono profondità e un intrigante livello di mistero alla storia. La colonna sonora, inoltre, gioca un ruolo fondamentale nel creare atmosfera, esaltando l’epicità delle battaglie e le tensioni drammatiche.
Come avviene frequentemente con le narrazioni che coinvolgono viaggi nel tempo, la trama può presentare alcune incoerenze e paradossi, che potrebbero risultare confusionari o difficili da seguire per alcuni spettatori.
9) Godzilla (di G. Edwards, 2014)
Diretto da Gareth Edwards, questo film segna il ritorno di Godzilla sul grande schermo dopo una lunga assenza, proponendosi come un reboot del franchise con un approccio più moderno e realistico. L’opera si distingue per l’equilibrio che riesce a trovare tra il rispetto per le origini del personaggio e una nuova visione pensata per il pubblico contemporaneo.
Edwards dimostra grande abilità nel costruire tensione e suspense, svelando gradualmente la presenza e la potenza del Kaiju. Il design del mostro è imponente e fedele all’originale, incarnando la sua essenza di forza della natura piuttosto che di semplice creatura distruttrice. Come nei classici film della Toho, Godzilla include un sottotesto ecologico che esplora il rapporto tra l’umanità e la natura.
Uno dei principali difetti del film risiede nello sviluppo poco approfondito dei personaggi umani. Nonostante la presenza di un cast di talento, tra cui Bryan Cranston, Aaron Taylor-Johnson e Elizabeth Olsen – famosa oggi principalmente per il suo ruolo di Scarlet Witch nell’MCU – i loro ruoli risultano spesso piatti e privi di profondità.
8) Godzilla Against MechaGodzilla (Gojira tai Mekagojira, 2002)
Uno degli aspetti più apprezzati di questo film, diretto da Masaaki Tezuka, è la nuova incarnazione di MechaGodzilla, rinominato Kiryu. Il design aggiornato è moderno e tecnologico, pur mantenendo l’essenza del personaggio classico, ma ciò che lo rende davvero intrigante è il suo retroscena: Kiryu è costruito utilizzando i resti scheletrici del Godzilla originale del 1954. Questo dettaglio crea un legame significativo con la storia del franchise e aggiunge una profondità inaspettata al personaggio.
Il film affronta temi come la responsabilità umana nella creazione di armi di distruzione di massa e le conseguenze di manipolare la natura. Questi concetti vengono esplorati attraverso la lotta di Kiryu per controllare gli impulsi “ereditati” dal Re dei Mostri originale, offrendo una narrazione più emotiva e riflessiva rispetto a molti altri film del genere.
Le scene di combattimento, inoltre, sono tra quelle coreografate meglio e più spettacolari della serie, supportate da effetti speciali convincenti. L’annoso difetto, comune a molti film di kaijū, rimane la debolezza dei personaggi umani rispetto ai mostri, poiché lasciano un po’ a desiderare sul piano della caratterizzazione.
7) Godzilla II: King of the Monsters (2019)
King of the Monsters è considerato da molti il migliore lungometraggio del MonsterVerse della Legendary Pictures per vari motivi. Ambientato cinque anni dopo Godzilla (2014), il film segna il ritorno del Re dei Mostri in una battaglia titanica contro il suo più antico rivale, King Ghidorah. Inoltre, il lungometraggio celebra appieno la mitologia dell’universo narrativo creato dalla Toho, introducendo sul grande schermo leggendari personaggi come Mothra e Rodan.
La rappresentazione di King Ghidorah, come antagonista principale, è particolarmente notevole: viene mostrato come una forza caotica e distruttiva, perfettamente in sintonia con il lucertolone atomico. King of the Monsters non si limita a offrire spettacolari scontri tra mostri, ma offre anche una riflessione profonda sulla relazione tra l’umanità e la natura. Il film esplora il tema dell’equilibrio naturale, presentando i Titani non solo come distruttori, ma come forze essenziali per ristabilire l’ordine nel mondo.
6) Godzilla vs. Destroyer (Gojira VS Destoroyah, 1995)
Questo è l’epilogo della serie Heisei e rappresenta un capitolo cruciale nella saga di Godzilla. La trama ruota attorno al climax della saga, con il Re dei Mostri che affronta un nemico particolarmente minaccioso: Destoroyah (Destroyer), un mostro creato dall’esplosione dell’Oxygen Destroyer, l’arma usata per eliminare il primo Godzilla nel 1954.
Il design e la caratterizzazione di Destoroyah sono particolarmente impressionanti. Questo mostro combina elementi di creature marine e demoniache, risultando sia minaccioso che innovativo. La sua capacità di evolversi e adattarsi lo rende un avversario formidabile e intrigante. Per di più, il film sfrutta al massimo il potenziale visivo contemporaneo, con una produzione di alta qualità che utilizza tecniche di suitmation (attori in costume) e modelli in scala per creare battaglie spettacolari e realistiche.
La storia affronta temi profondi, come le conseguenze dell’energia nucleare e l’uso irresponsabile delle armi di distruzione di massa, portando a una riflessione finale sull’ereditarietà e la responsabilità.
5) Godzilla: Final Wars (2004)
Diretto da Ryuhei Kitamura, Godzilla: Final Wars celebra in modo spettacolare i primi 50 anni del Re dei Mostri, presentando una parata di kaijū iconici che hanno segnato la storia del franchise e riunendo molti dei mostri più amati dai fan in una pellicola ricca d’azione.
Final Wars è caratterizzato da una serie di battaglie spettacolari e combattimenti tra mostri, con sequenze d’azione frenetiche e coreografate con grande maestria. Le scene di lotta sono tra le più dinamiche e visivamente impressionanti della serie, grazie all’utilizzo di buoni effetti speciali. Il film introduce anche uno dei personaggi umani più memorabili di tutti i tempi: Douglas Gordon, il cui aspetto è ispirato a quello di Iosif Stalin, interpretato da Don Frye, ex membro della Hall of Fame dell’UFC.
Nonostante la trama lineare e la percezione negativa da parte di alcuni critici che si ritengono “troppo intellettuali” per un film così troppo action, Final Wars è la quintessenza del trash e della tamarragine che caratterizzano il franchise di Godzilla. Il film rappresenta un indiscusso capolavoro nel filone più esuberante e intrattenente della saga.
4) Godzilla, Mothra e King Ghidora: Giant Monster All Out Attack (Gojira Mosura Kingu Gidora Daikaijû sôkôgeki, 2001)
Godzilla, Mothra and King Ghidorah: Giant Monsters All-Out Attack, spesso abbreviato in GMK, è ampiamente riconosciuto come uno dei migliori film di questo franchise, grazie al suo approccio innovativo e alle sue tematiche più oscure. Diretto da Shusuke Kaneko, si distingue dagli altri capitoli della saga per la rappresentazione di Godzilla non solo come un mostro distruttivo, ma come un’entità quasi soprannaturale e malvagia; una forza vendicativa incarnata dagli spiriti inquieti delle vittime della Seconda Guerra Mondiale. Veste dunque il ruolo del cattivo, ma con una motivazione.
GMK affronta temi come la memoria storica, il peso delle colpe passate e le conseguenze della guerra, trattandoli con una profondità rara per un film di kaijū. La scelta di Kaneko di rendere il re dei mostri una manifestazione degli spiriti vendicativi delle vittime della guerra aggiunge un significativo sottotesto morale alla distruzione, evidenziando come le azioni del passato abbiano inevitabili ripercussioni sul presente.
Questo film dimostra come il franchise di Godzilla possa rinnovarsi e rimanere rilevante, affrontando tematiche moderne e presentando i mostri in modi nuovi e sorprendenti.
3) Godzilla contro Biollante (Gojira tai Biorante / Godzilla vs. Biollante, 1989)
Godzilla contro Biollante è uno dei capitoli più apprezzati del franchise per la sua originalità, profondità tematica e innovazione visiva. Diretto da Kazuki Ōmori, segna un punto di svolta nella serie Heisei, introducendo una trama più articolata e una delle creature più uniche dell’intero universo di Godzilla: Biollante. Questa creatura, nata dalla fusione del DNA di una rosa, di Godzilla e di una giovane ragazza deceduta, è tanto mostruosa quanto tragica. Il suo design è particolarmente impressionante, con una forma iniziale che ricorda una gigantesca pianta carnivora e una seconda evoluzione ancora più minacciosa e imponente.
La trama del film è più matura e oscura rispetto a molti altri capitoli della saga, affrontando temi attuali e complessi come le conseguenze dell’ingegneria genetica e l’uso irresponsabile della scienza. La creazione di Biollante è il risultato di esperimenti genetici condotti senza considerare le possibili ripercussioni, sollevando interrogativi etici sul limite a cui l’uomo può spingersi nella manipolazione della vita.
Sul piano visivo, Godzilla contro Biollante brilla per la combinazione di suitmation, modelli in scala e animatronic, che danno vita a spettacolari scene di combattimento tra i due kaijū. Le sequenze di distruzione e le battaglie sono realizzate con una cura visiva che distingue questo capitolo dai precedenti, elevandolo come uno dei migliori della serie.
2) Godzilla (Gojira, 1954)
Diretto da Ishirō Honda, questo è il film che ha dato vita all’iconico franchise di Godzilla e ha introdotto al mondo il Re dei Mostri in modo indelebile. Più di un semplice film di mostri, Gojira è un’opera che riflette profondamente le ansie e i traumi della società giapponese del dopoguerra.
La pellicola è una potente allegoria del terrore nucleare e delle devastanti conseguenze delle armi atomiche: realizzato meno di un decennio dopo i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, il film incarna le paure e il dolore collettivo del Giappone di fronte alla minaccia nucleare. La creatura, nata dalla radioattività, simboleggia la distruzione incontrollabile che deriva dall’uso di tali armi.
Acclamato non solo come un classico del cinema giapponese, ma anche come un’opera di grande rilevanza storica e culturale, Gojira ha stabilito il modello per i film di kaijū che seguiranno, influenzando decenni di cinema di genere. La figura di Godzilla è diventata un simbolo universale della distruzione, del terrore nucleare e, in alcune interpretazioni successive, della forza della natura.
A distanza di quasi un secolo, questo film rimane una pietra miliare del cinema, unico e straordinario.
1) Godzilla Minus One (2023)
Godzilla Minus One è un film che ha rapidamente conquistato pubblico e critica, emergendo come uno dei capolavori del franchise e del cinema contemporaneo. Diretto da Takashi Yamazaki, questo film si distingue per la sua profondità emotiva e per la sua capacità di riportare il personaggio di Godzilla alle sue radici più oscure e simboliche.
Minus One esplora un periodo storico carico di dolore e disperazione, in cui la popolazione giapponese è ancora traumatizzata dai recenti eventi bellici. Godzilla in questo contesto non è solo un mostro, ma un’incarnazione della paura, della devastazione e della conseguenza ultima della guerra, e della distruzione nucleare. Il titolo stesso, “Minus One”, allude al fatto che il Giappone, già ridotto a “zero” dalla guerra, sprofonda ulteriormente nella disperazione dall’arrivo del mostro.
La regia di Yamazaki è impeccabile, con un uso sapiente della suspense e della costruzione graduale della tensione, ma il film è molto più di questo. Ciò che rende Godzilla Minus One veramente speciale è la sua capacità di toccare corde emotive profonde, con una sceneggiatura ricca di personaggi ben sviluppati, ognuno dei quali affronta le proprie paure e lotta per trovare speranza in un mondo in rovina.
Minus One è un film che trascende il genere kaijū per diventare una meditazione su temi universali come la sopravvivenza, la perdita e la redenzione. È una pellicola che, pur appartenendo a un franchise con decenni di storia, riesce a essere fresca e rilevante, offrendo una narrativa che parla a chiunque, indipendentemente dalla familiarità con i film della Toho.
È uno di quei capolavori che tutti dovrebbero vedere, non solo per la spettacolarità delle scene, ma anche per la profondità del suo messaggio, che dimostra come Godzilla abbia ancora tanto da raccontare.