Oggi parleremo di filler. Discuteremo sul cosa sono, sul perché sono così utilizzati nelle serie tv e negli anime, ma soprattutto perché in molti li odiano.
Sarà un viaggio colmo di stupore e mistero, ma cercheremo di sbrogliare la matassa della confusione generale che si è generata in anni ed anni di discussioni sull’Internet.
Cos’è un filler?
Partiamo dalle basi. Un filler è una sostanza iniettabile nel derma o nel tessuto sottocutaneo (sotto la pelle insomma) di un essere umano, ed è utilizzato nella medicina estetica per correggere imperfezioni o inestetismi come rughe e cicatrici.
Letteralmente filler significa “riempimento”, e prende questo nome perché la sostanza viene iniettata nel nostro derma perlopiù per colmare (inteso come sinonimo di riempire) e spianare rughe del viso o qualsiasi altro segno d’invecchiamento.
Nel mondo televisivo invece indica quella parte di un’opera introdotta solitamente in una seconda versione della storia principale – come la versione anime di un manga che sta avendo successo – ed è spesso incoerente o semplicemente “riempitiva”, per utilizzare solitamente tutti gli episodi di un contratto d’animazione.
Esistono tanti filler apprezzati, come la serie di “Full Metal Panic: Fumoffu!“, che non c’entra niente con la storia principale dell’anime e del manga di Full Metal Panic, eppure è forse la saga più apprezzata del brand. Altri invece ti fanno dubitare della sanità mentale degli autori, come quelli di Naruto.
In Naruto non solo gli episodi riempitivi sono brutti, animati male e servono solo a perdere tempo, ma troppo spesso spoilerano anche le battute finali. In uno dei primissimi filler di Naruto Shippuden vediamo come lo spirito della Volpe a nove code sia stato diviso in due, nella storia originale si scoprirà che la parte “malvagia” è ancora dentro Minato, il quarto Hokage e padre di Naruto. In questo particolare esempio si dice che la parte malvagia sia invece chiusa nel corpo di un ragazzo di un altro villaggio che non comparirà più dopo il suo arco narrativo.
Capite che, arrivando al finale, uno che ha seguito solo l’anime faccia confusione. Come ci spiegano che la Volpe a nove code è per metà in Naruto, per metà in Minato e per metà in un giovane non presente nel manga? C’è una metà di troppo.
I motivi per l’inserimento dei filler sono molteplici. Molti studiosi si sono confrontati sul perché nascano, quale sia lo scopo scientifico che sta dietro la sua comparsa, e perché tanto più è lungo tanto più risulta inutile ai fini della trama.
Esistono tante teorie a riguardo, ma in realtà la migliore spiegazione è quella di Gintoki Sakata di Gintama.
Il filler secondo Gintama
Partiamo dicendo che proprio tutta la serie animata di Gintama è piena di filler, ma sono giustificati. L’anime in quel caso migliora l’opera originale e arricchisce la storia creando (e soprattutto concludendo) alcune sottotrame di molti personaggi secondari. Sono quasi necessari, ma sono godibili, corti e non intaccano il finale di una virgola.
Ma cosa dice Gintoki di particolare sull’argomento? Nell’episodio 145 di Gintama, nel bel mezzo del combattimento contro Hosen (il capo della città della perdizione Yoshiwara), assistiamo ad un filler di pochi minuti in cui Gintoki spiega a Shinpachi cosa siano.
Da quando è entrato nell’arco narrativo di Yoshiwara lo shonen ha subito un’impennata, ci sono stati molti combattimenti e gli animatori avevano bisogno di prendersi una pausa. Anche perché Gintoki afferma che i suoi animatori non hanno lo stesso budget di Bleach o One Piece e non è giusto che lavorini così tanto.
Il piano originale era quello di fare tante stagioni animate e sfruttare tante pause, ma visto il successo ottenuto si è dovuto pensare ad un piano alternativo: i filler.
Cito testualmente:
“Quando un anime raggiunge un manga ancora in corso deve prendere una strada differente prima di raggiungerlo nuovamente. Questo è il filler“
Tuttavia, ci sono dei grossi problemi quando si utilizzano:
“L’anime potrebbe prendere una strada talmente tanto lunga da far guadagnare abbastanza tempo al manga. Ma a causa di questo prolungamento forzato lo spettatore potrebbe perdere interesse e venire cancellato.”
Ma se non è stato cancellato Naruto, che ne mette cento episodi riempitivi ogni due di trama, rischiano in pochi. Un altro caso è quello di Bleach: L’anime si dedica ad episodi e film filler, e quando sta per congiungersi al manga quello è già finito da tempo. Infatti vedremo la fine animata di Bleach a distanza di anni dalla fine del manga.
In altri casi invece l’anime prende proprio un differente percorso, ovvero prende una strada totalmente diversa dal manga, al quale non c’è modo di ricongiungersi. Per fare un esempio potremmo vedere la prima versione di Full Metal Alchemist e Brotherhood, o The Promised Neverland se vogliamo parlare di casi più recenti.
In alcuni casi il filler rovina completamente l’opera e intacca il finale, come per Shaman King: in questo caso è servito un remake più fedele (che tra le altre cose sta andando in onda nel periodo della stesura di questo articolo), che è stato annunciato come molto più fedele al manga.
Riconoscere un filler
Un filler è facilmente riconoscibile grazie a determinati tratti distintivi che nel 99% dei casi si manifestano con un’ignoranza spaventosa. Troviamo in ordine sparso, e a volte più esempi contemporaneamente:
- Cattivi ridicoli dall’aspetto grottesco ed esilarante;
- Buoni che non sanno neanche allacciarsi le scarpe, ma hanno poteri incredibili;
- Ragazze ipersessualizzate;
- Armi incredibili che verranno usate solo in quell’occasione (come l’armatura di Odino nella saga contro i cavalieri di Asgard di Saint Seiya);
- Viaggi nel tempo o in multiversi;
- Sceneggiature senza senso.
Nell’ultimo caso potremmo prendere in esempio quella volta che Goku e Piccolo hanno preso la patente. Grande episodio quello.
Anche se i filler sono abusatissimi nel mondo degli anime, in realtà il loro “utilizzo” non è legato solo a questa categoria e spazia in tutte le altre. Nelle Serie TV troviamo interi intermezzi riempitivi, che a volte arricchiscono la trama, altre volte no. Nel caso de Il Trono di Spade la settima e l’ottava stagione sono quasi interamente dei filler e si è visto il risultato.
Nei videogiochi invece è quella sessione o mini-gioco in più che arricchisce l’esperienza di gioco. Ad esempio, nel primo Ninja Gaiden su Xbox era possibile a giocare al Ninja Gaiden per NES.
Parlando di musica filler ha vari significati. Principalmente però è considerato filler un brano composto in studio, in genere rapidamente e senza troppi fronzoli, per allungare la durata di un album giudicato troppo breve. È curioso però constatare che spesso questi brani hanno più successo di quelli “originali”, basti pensare ad esempio a Paranoid dei Black Sabbath, che da riempitivo è passata a “Title Track” dell’album omonimo.
Dovete stare attenti quando vi avvicinate ai filler, perché possono regalarvi emozioni intense, ma possono anche lasciarvi sprofondare in un baratro di disperazione e tristezza. Speriamo comunque che questo articolo sia riuscito a togliervi qualche dubbio su cosa sia un filler.