È Superman! Il fumetto perfetto per chi ama e per chi critica l’eroe Kryptoniano

Il 2025 è l’anno in cui James Gunn riporterà Superman, il simbolo di potenza e giustizia, sul grande schermo, ma è anche l’anno in cui possiamo riscoprire un albo davvero eccezionale dedicato all’Uomo d’Acciaio.

…È Superman“, conosciuto anche come “It’s a Bird…“, è una graphic novel pubblicata nel 2004 da DC Comics e Vertigo, scritta da Steven T. Seagle (Uncanny X-Men, Sandman Mystery Theatre) e disegnata da Teddy Kristiansen (Sandman Midnight Theatre, Batman Black and White), recentemente ristampata da Panini Comics, dopo dieci anni dal suo debutto in Italia col titoloÈ un aereo….

Ho deciso di parlarne in occasione del suo ritorno sugli scaffali perché la ritengo una lettura perfetta non solo per i fan più appassionati, ma anche per i critici più feroci del figlio di Krypton. Oggi ve ne parlerò, ma limiterò al minimo gli spoiler evitando completante quelli sulla storia, per non rovinarvi il piacere della lettura.

È comunque giusto precisare che questa non sarà una dettagliata recensione di È Superman, ma piuttosto un’insieme di considerazioni.

 

Superman è ancora rilevante? 

Teddy KristiansenSteven T. Seagle È Superman Panini Comics It's a Bird
La copertina della nuova ristampa

La storia di questo albo si distacca completamente dalle tradizionali avventure dell’eroe più famoso al mondo, e inizia in modo inaspettato: con una proposta editoriale. Steve, uno scrittore che ha incontrato Superman e il mondo dei supereroi in uno dei periodi più difficili della sua infanzia, viene incaricato di scrivere una storia proprio su quel personaggio che, nel corso degli anni, ha imparato a disprezzare.

Per lui Superman rappresenta un’idea irrealistica sotto ogni aspetto, un archetipo che non riesce a trovare spazio nella realtà. Non vedendo nulla di positivo nel Kryptoniano, comincia a porsi la domanda cruciale: quanta rilevanza può avere un eroe così antiquato in un mondo moderno che lo ha già sorpassato da tempo a livello narrativo?

In realtà Steve non conosce davvero Superman. Lo giudica solo sulla base delle informazioni superficiali che chiunque potrebbe avere, il che lo mette in una posizione di estrema frustrazione e confusione. Non riesce nemmeno a parlare del personaggio con chi gli sta vicino senza sembrare evasivo e sconcertato. Il lavoro, che inizialmente sembrava un’opportunità, si trasforma presto in un onere che lo distrae dalle sue preoccupazioni più grandi.

 

Biografia, ma non solo

La trama segue una versione romanzata di Seagle che, nel tentativo di scrivere un fumetto sull’ultimo figlio di Krypton, si trova a fare i conti con un incarico che non ha scelto, ma che sembra non poter evitare. Non importa quanto ci provi: non riesce a trovare una connessione con l’Uomo d’Acciaio, e ancor meno a scrivere su di lui in modo convincente. L’eroe gli appare come un lontano ricordo, una figura che gli suscita solo il richiamo delle sue questioni irrisolte. Per Steve, Superman non è altro che un promemoria delle sue difficoltà d’infanzia, una sorta di specchio distorto delle sue fragilità personali.

Questa lotta interiore lo costringe a fare i conti con la fragile relazione che ha con suo padre, con il senso di inadeguatezza che lo attanaglia da sempre e, soprattutto, con la persistente minaccia della malattia di Huntington che incombe sulla sua famiglia. La situazione, già di per sé stressante, si complica ulteriormente quando il blocco creativo che Steve vive si intreccia con l’assurdità e l’irrazionalità che sembrano pervadere la figura di Superman, un personaggio che, per lui, sembra inadeguato per il contesto moderno.

Per questo motivo, la narrazione spesso si interrompe, dando spazio a brevi riflessioni che esplorano – singolarmente – uno degli aspetti più profondi del mito di Superman. Un esempio significativo è l’analisi del suo iconico costume, dei colori vivaci che lo compongono, che vengono letti come simboli di un significato nascosto. Oppure le riflessioni sul suo stato psicologico, sull’alienazione che prova nel sentirsi fuori posto in un mondo che non l’ha mai veramente accettato, né come eroe, né come essere umano.

Seagle non si limita a raccontare la storia di Superman; si immerge nella decostruzione del mito, smontando ogni aspetto con un approccio lucido e critico. Eppure, non può fare a meno di irritarsi profondamente quando gli viene fatto notare che, in fondo, non ha mai davvero letto nulla di Superman; come succede a molti hater. Questa mancanza di connessione diretta con il personaggio diventa il nucleo di una riflessione più profonda sulla disconnessione tra il mito e la realtà, tra l’immaginario collettivo e l’esperienza personale, che offre ottimi spunti di riflessioni a qualunque genere di lettore.

 

Ciò che rimane scomponendo l’eroe

Superman simbolo di potenza e giustizia

Uno degli aspetti che ho più apprezzato dell’opera è come l’autore, in cerca di una storia, ripercorra nella mente la storia di Superman, non con l’approccio metodico e analitico di un enciclopedista, ma attraverso il filtro distorto di un hater che fatica a comprendere la vera essenza del personaggio.

Il leggendario figlio di Krypton viene smembrato, decomposto e analizzato con un cinismo quasi crudele, come se fosse un’entità da dissezionare per poterne carpire ogni frammento. Ogni pezzo viene scrutinato, esaminato e ricomposto, ma non con l’intento di scoprire le sue origini, il suo simbolismo o la profondità della sua caratterizzazione. Lo scopo, piuttosto, è quello di renderlo sufficientemente realistico da consentire allo scrittore di crederci, almeno quanto basta per dare inizio alla scrittura.

Tuttavia, ogni volta che il puzzle sembra prendere forma, l’immagine che emerge appare sempre più distante dalla realtà, più artificiale, più irreale. Superman, nell’occhio di chi non si sente più scaltro e tutt’altro che invulnerabile, perde la sua aura di leggenda e si trasforma in un simbolo di improbabilità. Il contrasto tra il suo mondo ultraterreno e le fragilità di chi osserva sembra aumentare, mettendo in discussione la stessa possibilità di crederci fino in fondo.

L’idea di irrazionalità si trasforma progressivamente in un odio verso quella figura apparentemente perfetta, priva di difetti, che, secondo l’autore, si arroga il diritto di stabilire chi abbia ragione e chi no, grazie ai suoi immensi poteri. Superman viene descritto quasi come un simbolo di autoritarismo, tanto da essere definito fascista; ma questo prima di trovare la sua personale chiave di lettura che gli permetta di decifrare la vera natura del personaggio.

 

Una diversa ottica per un grande eroe

Il protagonista è ritratto come nevrotico e conflittuale, ma allo stesso tempo incredibilmente riconoscibile, anche quando cammina per una strada affollata, spiegando a un pubblico invisibile il suo disprezzo per Superman. Teddy Kristiansen, da parte sua, trasforma la prosa di Seagle in immagini con uno stile minimalista e raffinato. Una combinazione di matite dettagliate e acquerelli delicati rende ogni pannello un vero piacere visivo, aggiungendo un tocco di astrattismo che accentua i pensieri e i dialoghi interpersonali, favorendo una forte immedesimazione nel lettore.

It’s a Bird… di Seagle e Kristiansen è tuttavia lontano dall’essere una dichiarazione d’amore per l’Uomo d’Acciaio, soprattutto se paragonato a opere come All-Star Superman o Superman: Stagioni.

Molti lettori potrebbero facilmente identificarsi con le tesi del protagonista, soprattutto quando si parla della frizione tra l’uomo e Superman, giustificando il suo disprezzo e indifferenza verso il personaggio. Tuttavia, quando si acquisisce una maggiore consapevolezza del mondo che ci circonda e della fragilità della vita umana, si può arrivare a comprendere che non sono tanto i fatti a fare la differenza, quanto piuttosto il simbolo – un concetto che Gunn intende riproporre con il suo Kal-El e il nuovo universo fumettistico cinematografico – e che, nel tempo, si è perso in un mondo sempre più cinico, dove l’innocenza dei bambini svanisce troppo presto.

 

È un uccello? È un aereo? No, se lo volete davvero, è Superman!

Teddy Kristiansen Steven T. Seagle È Superman It's a Bird

…È Superman è un’opera che trascende i confini dei generi, un’esperienza di lettura che invita a una riflessione profonda e a un’introspezione unica. Non si tratta semplicemente di un fumetto, ma di un viaggio emotivo che lascia un segno indelebile nel lettore, un’opera che merita di essere non solo scoperta, ma continuamente riscoperta, per la sua capacità di parlare a chiunque, a prescindere dalla familiarità con il genere supereroistico.

Il suo punto di forza più grande è senza dubbio l’originalità, che si manifesta in un approccio innovativo al genere supereroistico, capace di superare i soliti cliché. I personaggi, lontani dall’essere stereotipi, sono complessi, sfaccettati e incredibilmente umani, con una profondità emotiva che li rende tangibili e veri.

A completare questa esperienza di lettura unica, le illustrazioni di Teddy Kristiansen aggiungono una dimensione visiva che si fonde perfettamente con la narrazione. Il suo stile, delicato e potente al tempo stesso, crea un’atmosfera straordinaria che coinvolge il lettore, trasportandolo in un mondo che non è solo quello di Superman, ma quello dei sentimenti, delle fragilità e delle sfide universali dell’essere umano. Le sue tavole non sono semplici disegni, ma parte integrante di un racconto che si fa emozione, coinvolgimento e riflessione.

Un albo a fumetti che consigliamo a tutti gli amanti dei super eroi.

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