Era l’11 Agosto 2014 quando arrivò notizia che Robin Williams era deceduto. Con i suoi personaggi, l’attore ha accompagnato le vite di molti di noi. C’è chi lo ricorda per la serie televisiva Mork & Mindy (1978-1982), chi per il suo primo ruolo da protagonista in Popeye – Braccio di ferro (1980), chi per tutti i film che seguirono in cui il suo nome divenne velocemente una garanzia, un simbolo di emozione. Robin Williams sapeva far ridere, sapeva far piangere, sapeva far sorridere amaramente.
È un’ardua impresa dover scegliere solo 10 film per ricordarlo, o per farlo conoscere a chi si fosse perso questo talento. La sua filmografia è una costellazione che parte dagli anni ’80 e termina postuma alla sua morte. Ma oggi ci sentiamo di consigliare quei film iconici che proprio non possono essere dimenticati, quei film che, in qualche modo, contengono l’essenza di Robin Williams come lo ricorda la generazione che lo ha conosciuto per aver dato voce al Genio di Aladdin (1992).
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ToggleGood Morning, Vietnam (1987)
“Goooooood morning, Vietnam!”
In questo film drammatico ambientato durante la guerra del Vietnam, Robin Wiliams veste i panni di Adrian Cronauer, uno speaker radiofonico e aviere al quale viene affidato il compito di risollevare il morale della radio dell’esercito. Con la sua irriverenza, Cronauer sconvolge i programmi della stazione radio, abolisce i comunicati stampa e il tono serioso, conduce ironicamente e manda in onda musica rock, e nel portare entusiasmo e leggerezza va contro le simpatie dei propri superiori.
L’attimo fuggente (1989)
“Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. È proprio quando pensate di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva, anche se può sembrarvi sciocco o assurdo. […] Dovete combattere per trovare la vostra voce. Più tardi cominciate a farlo, più grosso è il rischio di non trovarla affatto. Ribellatevi! Non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno. Osate cambiare. Cercate nuove strade.”
Avremmo voluto tutti un professore di letteratura come quello che interpreta Williams in questo film inserito nella lista dei più commoventi del cinema statunitense. Qui, il professor John Keating non vuole fermarsi al semplice insegnamento, ma vuole spingere i propri allievi a capire, ragionare e formare un proprio pensiero, trovare i propri significati tra le righe della poesia e della vita. Un film che fa riflettere sulla profondità delle cose, dell’arte e del pensiero.
Hook – Capitan Uncino (1991)
“Io avevo paura perché non volevo crescere. Perché tutti quelli che crescono prima o poi devono morire… E così scappai.”
In questa pellicola, Robin Williams è un Peter Pan cresciuto che ha dimenticato il proprio passato. Nella sua memoria non c’è più traccia dell’Isola che non c’è, dei bambini sperduti, di Capitan Uncino, di Trilly. Finché non si ritrova costretto ad affrontare la sua amnesia e ritrovare se stesso. Un film che fa sognare i più piccoli e che ispira gli adulti a non dimenticare i “fanciullini” dentro di noi. Un film che vuole ricordare che crescere non significa dover perdere una parte di sé, ma che si può, e si deve, continuare a essere bambini dentro per essere persone complete e diventare gli adulti di cui avevamo bisogno da piccoli.
Robin Williams vince un Golden Globe per Mrs. Doubtfire (1993)
“Oddio, sono donna da un giorno e ho già le vampate!”
Cosa si è disposti a fare per i propri figli? Robin Williams qui è uno stravagante attore divorziato al quale viene provvisoriamente tolta la custodia dei suoi adorati tre figli in favore della madre, ma pur di continuare a far parte delle loro vite si traveste da governante. Una storia divertente che vuole affrontare il tema della separazione senza addossare colpe ai genitori, ma facendo risaltare le conseguenze sui figli e le difficoltà emotive di tutta la famiglia.
Jumanji (1995)
“Jumanji, un gioco che sa trasportar chi questo mondo vuole lasciar.”
Come Hook – Capitan Uncino, questo è un film simbolo di una generazione. Chi, almeno una volta, non ha sperato di ritrovarsi nel mondo del proprio gioco preferito? Di poter scappare dai propri doveri, dalla famiglia, dalla vita reale che a volte va solo storta e sembra avercela con te. È esattamente questo che succede al dodicenne Alan Parrish: tira i dadi di un nuovo gioco da tavola e sparisce. Salvo poi ricomparire ventisei anni dopo per aiutare i giovani fratelli Judy e Peter che, ignari, hanno continuato proprio la partita iniziata da lui… e l’unica speranza per lasciarsi Jumanji alle spalle è quella di arrivare sani e vivi alla fine.
Jack (1996)
“La vita fugge via. E se per caso sarete depressi alzate lo sguardo al cielo d’estate, con le stelle sparpagliate nella notte vellutata, e quando una stella cadente sfreccia nell’oscurità esprimete un desiderio. Fate che la vostra vita sia spettacolare. Io ci sono riuscito. Ce l’ho fatta, mamma.”
Questo è un film che, a quanto pare, è sfuggito a troppe persone. Williams mette alla prova le sue capacità attoriali interpretando il piccolo Jack. Piccolo perché ha dieci anni, ma l’aspetto è quello di un quarantenne. Il bambino è affetto dalla sindrome di Werner e da sempre vive e studia chiuso in casa perché i genitori vogliono proteggerlo dal mondo, che si prenderebbe gioco di lui additandolo come mostro. Ma Jack ha un sogno, quello di vivere pienamente la vita breve che sa che lo aspetta. Diventato svogliato e sull’orlo della depressione, l’insegnante privato consiglia ai genitori di mandarlo a scuola. E lì, Jack conosce la vita vera.
Un Oscar a Robin Williams per Will Hunting – Genio ribelle (1997)
“Io ti guardo e non vedo un uomo intelligente, vedo un bulletto che si caga sotto dalla paura. Ma sei un genio, Will, chi lo nega questo. Nessuno può comprendere ciò che hai nel profondo. Ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché hai visto un mio dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita. Sei orfano, giusto? Credi che io riesca a inquadrare quanto sia stata difficile la tua vita perché ho letto Oliver Twist? Basta questo a incasellarti?”
Will (Matt Damon) è un ragazzo prodigio che sta sprecando il suo potenziale tra risse e una spessa armatura che fa allontanare chiunque provi ad avvicinarsi a lui. Si guadagna da vivere pulendo i pavimenti del dipartimento di matematica del MIT e un giorno risolve un problema difficilissimo che trova su una lavagna. Ciò attira l’attenzione del professore di matematica, che decide di aiutarlo a patto che lui si incontri settimanalmente con uno psicologo. Lui accetta ma li fa scappare tutti, finché non arriva Sean Maguire (Robin Williams) che, lentamente e con non poche difficoltà, inizia a scalfire l’armatura di Will.
Al di là dei sogni (1998)
“Quando ero giovane incontrai una ragazza stupenda su un lago.”
Robin Williams è protagonista di questo film romantico dolceamaro che sembra essere girato all’interno di un dipinto. Esiste l’anima gemella? L’amore resiste veramente alla morte? Cosa si è disposti a fare per la persona con cui si vuole passare la vita insieme? Al di là dei sogni è ispirato all’omonimo romanzo di Richard Matheson e cerca di dare una risposta a queste domande, tra riferimenti allegorici alla Divina Commedia e al mito di Orfeo ed Euridice. Un film che fa sognare, che fa commuovere e che fa riflettere sul significato del vero amore.
L’uomo bicentenario (1999)
“Preferisco morire come uomo che vivere per tutta l’eternità come macchina. Per essere riconosciuto per chi sono. Niente di più, niente di meno. È stato l’elemento propulsivo della mia esistenza e devo riuscire a ottenerlo, se voglio vivere o morire con dignitià.”
Basato sull’omonimo racconto di Isaac Asimov e sul romanzo seguito Robot NDR-113. Williams è un robot modello NDR soprannominato Andrew, acquistato per essere un robot di servizio in una facoltosa famiglia. Tra le prime diffidenze e ostilità, Andrew stringe amicizia con la più piccola della famiglia e inizia a dimostrare di possedere emozioni e reazioni quasi umane, oltre a un’innata abilità nell’intaglio del legno grazie alla quale imparerà a costruire orologi. Il tempo scorre e Andrew, che mostra sempre più umanità, è partecipe e testimone degli anni che passano e della vita che per lui resta sospesa, ma per il resto della famiglia evolve, termina, ricomincia.
Insomnia (2002)
“Per me questo è il momento peggiore della notte. Troppo tardi per ieri, troppo presto per domani.”
Un thriller diretto da Christopher Nolan, remake dell’omonima produzione norvegese. Un giallo in cui Robin Williams interpreta un ambiguo scrittore che si ritrova immischiato nelle indagini del detective interpretato da Al Pacino, il quale deve risolvere il misterioso omicidio di una diciassettenne. La pellicola indaga soprattutto le complicazioni psicologiche della corsa alla risoluzione di un caso difficile, i sensi di colpa e la lotta contro i demoni della coscienza.