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Tales of Evil: Due chiacchiere con Antonio Ferrara ed Escape Studios

Arriva Halloween, la notte delle maschere e delle streghe, la notte dei fantasmi che bussano alla porta degli ignari per chiedere “dolcetto o scherzetto”, la notte ideale per giocare a un bel gioco da tavolo con gli amici!

Non parliamo di tavole oujia, ma di un boardgame nostrano conosciuto come Tales of Evil, nato da un’idea di Antonio Ferrara ed edito da Escape Studios.

Volete saperne di più? Ebbene, entriamo nel mondo di gioco.

Tales of Evil: Un’esperienza da non perdere

Ispirato ai film horror anni ’80, Tales of Evil sembra immergerci nell’atmosfera tipica di quei film con cui la mia generazione è cresciuta. It, Gremlins, Child’s play, Venerdì 13, sono solo alcune delle tante citazioni che troveremo nel corso del gioco.

Tales of Evil
Tanti componenti per Tales of Evil

Tra le carte io ho trovato la spada di He-man, un piccolo Daitarn 3, una figure di Bravestarr e persino un Super Santos!

L’incipit della trama è semplice: un gruppo di ragazzi forma la Pizza & Investigation, un club formato per indagare e risolvere i misteri del proprio quartiere. Un giorno però un ragazzo del paesino scompare e i coraggiosi avventurieri inizieranno a indagare sull’accaduto, nella speranza di ritrovarlo. Più si addentreranno nelle ricerche più cominceranno a manifestarsi avvenimenti.

Qui entriamo in gioco noi, letteralmente, perché i ragazzi riceveranno un indirizzo email attraverso una voce proveniente dal loro walkie-talkie, e sfondando la quarta parete ci chiederanno aiuto.

Inviando un’email a quell’indirizzo saremo contattati dal capo gruppo del Club, o meglio, dal “lui del futuro” che ci dirà di impedire che il gioco venga pubblicato! A causa di Antonio Ferrara, che ha trovato i diari dei ragazzi, quest’ultimi saranno costretti a rivivere in eterno quegli avvenimenti e starà a noi spezzare la maledizione scoprendo il reale finale!

Che dire? Non ci resta che giocare dunque!

Tales of Evil: Come giocare?

Una volta posizionate le plance di gioco come richiesto dal regolamento, prenderemo possesso di uno dei protagonisti dell’avventura. Starà a noi muoverlo nel corso dell’investigazione, ma la storia è raccontata da paragrafi estratti dal diario di Peter.

In parole povere, ogni azione comporterà per noi un bivio che ci condurrà a diverse parti della trama, a trovare oggetti differenti e, soprattutto, ad affrontare “creature” differenti.

La parte più interessante del gameplay è il Fusion System. Noi potremmo realmente aiutare le nostre pedine durante il corso dell’avventura, in base ad azioni svolte nel “mondo reale”, perché tra noi c’è una reale connessione.

Come si presentano le plance del gioco

Il gioco è molto più profondo di un normale crossroads game, non solo perché ogni personaggio ha caratteristiche differenti che saranno influenzate dal parametro “spavento”, ma perché l’introduzione di meccaniche esterne rende il tutto molto più immersivo.

Se vogliamo illuminare una stanza buia, ad esempio, ci servirà una luce nel mondo reale, come la luce di una torcia o un accendino. Ma sarà anche necessario scrivere delle email, mandare dei messaggi e a volte interagire anche con dei videomessaggi che ci saranno recapitati. Sicuramente un gioco ricco, sia a livello di trama che di componenti.

Ma chi sono le menti dietro il gioco? Quando abbiamo ricevuto il contenuto del gioco base più il kickstarter siamo riusciti a metterci in contatto anche con Antonio e gli Escape Studios, che ci hanno concesso una piccola intervista informale.

Antonio Ferrara ed Escape Studios: le menti dietro Tales of Evil

Prima di tutto è doveroso chiedervi qual è il background degli autori. Chi sono gli Escape Studios?

Gli Escape Studios nascono nel “lontano” 2013 quando a due amici, Antonio Ferrara e Sebastiano Fiorillo, affiorò l’idea di un gioco basato sul film “La Cosa” e così quasi per gioco prese vita “Stay Away!”. Facemmo una campagna Kickstarter e dopo fummo contattati da Pendragon per varie edizioni nel mondo. Ad oggi Stay Away! è ancora il nostro gioco più venduto. Poi è nato Last Friday, l’espansione Ritorno a Camp Apache e infine Tales of Evil.

Una delle mappe di gioco

Sicuramente dei veterani nel campo dell’horror a giudicare dai giochi sviluppati, io stesso sono possessore di “Stay Away!” e lo consiglio senza pensarci. Ma come nasce l’idea di Tales of Evil?

L’idea del gioco nasce per lo spassionato amore di Antonio per le atmosfere adolescenziali anni ’80. Molte avventure contenute nel gioco e gli stessi ragazzini (Pizza & Investigation) sono liberamente ispirati alle avventure della sua adolescenza.

Speriamo solo che lui non abbia avuto a che fare con demoni e clown! Ma al di là di tutto, il gioco ha riscosso un successo incredibile, ve lo aspettavate?

Non ci aspettavamo tutto questo calore da parte dei fan del genere, ma questo non è semplicemente un gioco, quanto piuttosto un’esperienza sensoriale. Lo scopo era quello di risvegliare il ragazzino che è in ognuno di noi e, visti i risultati, a quanto sembra in parte ci siamo riusciti (almeno speriamo).

Per quanto mi riguarda ci siete riusciti. Giocare a Tales of Evil è stata un’esperienza, più che una normale partita ad un boardgame, chissà che altro avrete nel calderone in serbo per noi.

In pentola ci sono tante cose, forse anche troppe… Eheheheh… A breve termine c’è il progetto Boogeyman: The Board Game che sarà un crossover di Tales of Evil, ovvero ambientato nello stesso universo della gang dei Pizza & Investigation, ma è un gioco completamente diverso e indipendente, che conterrà delle sorprese per chi già si è tuffato nell’esperienza Tales of Evil. Ovviamente ci sarà Tales of Evil 2 (non so quando) e poi abbiamo un paio di giochi in fase di realizzazione che si distaccano completamente dal filone dei “pizza” e che sono MOLTO particolari per non dire strani. Il nostro obiettivo quando facciamo un gioco è sempre quello di aggiungere qualcosa di unico che non è stato mai fatto e pensato. Si tratta di esplorare sentieri inesplorati e si tratta di strade molto pericolose ed è forse per questo che i nostri giochi o si amano o si odiano. Se non riusciamo a spingerci oltre lasciamo perdere e passiamo ad altro. Non ha senso fare uscire in un mercato già sovrappopolato di giochi un titolo uguale a tanti altri. Quello che ci prefiggiamo è guardare oltre la famosa siepe, e cercare di capire se possiamo spingerci dove nessuno si è mai spinto o quasi. Vedi il Fusion System.

Più che esaustivo! Ringraziando Antonio e gli Escape vi consigliamo di provare il gioco, anche per immergervi in un’esperienza diversa. Sicuramente è il boardgame che vi consigliamo per Halloween, soprattutto se vi va di variare da Zombiecide o le Case della Follia.

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