The Purge: la Notte del Giudizio somiglia al Carnevale?

L’ideatore della saga horror The Purge (in italiano La Notte del Giudizio) James DeMonaco non lo ha mai detto espressamente, ma l’idea alla base di questo horror distopico è molto più antica di quanto non si possa pensare, e ha sicuramente qualcosa a che fare col Carnevale. Se la cosa vi sembra assurda proveremo a fare un passo indietro e cercare i punti di contatto tra una serie di film e serie TV degli anni 2000 e una tradizione culturale radicata nel costume italiano ed europeo da ancor prima che nascesse la religione cristiana.

A chi non l’avesse ancora visto, ma ne fosse sempre stato incuriosito, possiamo consigliare la visione proprio nei giorni del periodo carnevalesco, anche per ripercorrere in chiave moderna una strana tradizione ormai caduta in disuso (fortunatamente) da parecchi secoli. I film della saga (tre girati da DeMonaco e un prequel girato da Gerard McMurray) si trovano in versione bluray, mentre le due stagioni della serie TV targata Blumhouse Production sono visibili in Italia grazie ad Amazon Prime Video (volendo, gratis per 30 giorni).

L’universo narrativo parallelo di The Purge

L’idea di base di ognuno dei prodotti del franchise è semplice: in un’America governata da un gruppo politico ultra-conservatore, ultra-religioso e schierato al fianco dei produttori di armi, ogni anno si tiene “la notte dello sfogo” in cui ogni reato è accettato, compreso l’omicidio. La motivazione che viene data ai cittadini dal potere politico (i Nuovi Padri Fondatori) è tanto ingenua quanto agghiacciante: sfogare in sole 12 ore tutte le proprie pulsioni negative, la propria violenza, il rancore, per vivere un intero anno in pace e tranquillità. La realtà purtroppo è ben diversa.

La saga cinematografica e televisiva, più che un semplice filone narrativo ha creato una vera e propria dimensione parallela, in cui non si racconta la storia di un gruppo di personaggi, ma le infinite storie dei cittadini americani che vivono lo sfogo. Si può dire che sia quasi un nuovo genere, dal quale chiunque potrebbe attingere, per raccontare un particolare diverso di una notte che ha del paradossale e riporta le persone allo stato animalesco.

 

Prima del Carnevale i Saturnali, come in The Purge

Se si pensa agli odierni festeggiamenti del Carnevale, quasi del tutto dedicati ai bambini, sarà difficile trovare dei punti di contatto con la notte dello sfogo di DeMonaco. Riavvolgendo il nastro anche solo di qualche decennio, invece, troveremo molti legami interessanti. In particolare, alcune curiosità storiche fanno risalire il Carnevale direttamente al primo posto delle festività più pericolose di sempre, alla faccia di chi, per criticare Halloween, inneggia alle tradizioni locali.

L’origine del Carnevale non è affatto recente, e per la precisione si può associare questa festa ai riti pagani dei Saturnali, che iniziarono a diffondersi in epoca romana e precristiana. Questi festeggiamenti coincidevano con l’inizio dell’anno romano e si dedicavano al dio della semina, Saturno, perché garantisse abbondanza nei raccolti. I festeggiamenti erano caratterizzati dalla totale dissolutezza e uguaglianza tra tutti gli uomini – compresi gli schiavi – che in questi giorni potevano trattare alla loro pari anche i padroni. Grandi abbuffate e grandiose bevute si evolvevano in danze selvagge, a volte orge, a volte risse, e non troppo raramente in violenti chiarimenti di conti che portavano all’omicidio. Il tutto in un clima festoso, dove però si tolleravano anche gravi nefandezze in nome dei festeggiamenti.

L’elemento che forse andrebbe evidenziato di più, altro grosso punto di contatto tra i Saturnali romani e La notte dello sfogo in The Purge, è la presenza delle maschere in chi si appresta a compiere un gesto violento, in modo da garantirsi l’impunità dalle proprie azioni durante l’anno.

Il Carnevale toglie la maschera alla notte dello sfogo

Ancora più simili alle vicende trattate in The Purge, sono alcune caratteristiche storiche del Carnevale, festa cristiana mutuata da quella pagana dei Saturnali romani. Il culmine di questa festa è il “martedì grasso”, giorno nel quale finisce il periodo di purificazione e alla fine del quale inizia il periodo di quaresima (momento di sacrificio e penitenza in cui ci si prepara alla Pasqua).

Quella del “giovedì grasso” e del “martedì grasso” è stata storicamente una settimana di festeggiamenti pazzeschi in tantissimi paesi di cultura cristiana, e con essi non di rado arrivavano atti di violenza. Le principali sfilate di Carnevale avvennero in epoca rinascimentale, nel centro-nord Italia e in tante altre città europee e del Sud America. A Ivrea esiste da secoli una sfilata in cui da sopra e sotto i carri avviene un catartico lancio di arance, che ancora oggi, nel ventesimo secolo manda all’ospedale molti partecipanti. Nelle campagne calabresi e siciliane, nei giorni del Carnevale, gruppi di uomini mascherati in groppa agli asini prendevano a mazzate chi non onorava la festa lavorando nei campi, a volte uccidendo.

 

The Purge ci insegna…

A Carnevale ogni scherzo vale…   così come nella notte dello sfogo.
A volte non basta rinchiudersi per difendere i propri affetti e la propria vita, è necessario lottare contro gli istinti violenti di chi non vuole controllare la propria rabbia, ma sfogarla.

Le drammatiche storie raccontate nella saga di DeMonaco, in relazione agli avvenimenti storici legati al Carnevale, ci fanno comprendere quanto l’uomo sia legato a stretto filo con la violenza, e con la “carnalità”, ma anche quanto sia necessario controllare certe pulsioni in nome di una convivenza pacifica e civile. Nella storia, quanto nella finzione, i potenti danno al popolo la possibilità di sfogarsi in modo controllato, per sedare gli animi, abbassare la tensione in momenti di scarsa fiducia, con gli ultimi della società sempre più affamati e succubi. Chi può farlo deve lottare, sempre.

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