Sarà la nostalgia, sarà la grande diffusione via social tramite i meme: Twilight di Stephenie Meyer oggi è considerato un vero e proprio fenomeno culturale.
Composta da quattro romanzi e diversi volumi contenenti racconti brevi, sin dalla sua uscita nel 2005 la saga di Twilight era diventata estremamente popolare tra i giovani dell’epoca. Con la prima pellicola cinematografica firmata da Catherine Hardwicke (regista del controverso Thirteen – 13 anni) uscita nelle sale nel lontano 2008, la sua popolarità si è diffusa ancora di più, diventando uno dei prodotti più amati dai millenial.
Tuttavia, nonostante il suo successo, Twilight ha sempre suscitato diverse critiche dalle testate più autorevoli, nonché dallo spettatore più acculturato, che ne hanno definito la storia e i personaggi poco educativi se non addirittura dannosi per gli adolescenti. Bella Swan e Edward Cullen, i protagonisti interpretati da Kristen Stewart e Robert Pattinson (oggi entrambi attori affermati) sono l’emblema della tipica storia di stampo urban fantasy, un genere estremamente diffuso qualche anno fa: lei umana e lui vampiro, destinati a un amore tormentato e difficile, che oggi verrebbe definito “tossico” (anche se in questo caso è facile concordare).
Nel corso degli anni sono stati tanti i modi in cui il prodotto è stato denigrato per via della sua mediocrità (ricordate la famosa battuta “…e comunque è una storia d’amore migliore di Twilight” rivolta a qualunque cosa ritenuta strana e/o malata?), ma è indubbio che ci siano degli elementi che oggi lo abbiano reso un vero e proprio fenomeno cult, innalzandolo inconsapevolmente a qualcosa di più di un semplice prodotto per adolescenti. Uno zoccolo duro di fan gli è sempre rimasto fedele. E oggi quei fan sono cresciuti.
Nel vasto mondo dei media esistono numerosi fenomeni culturali (ne abbiamo analizzato uno in un articolo precedente che trovate qui) e Twilight è senza dubbio uno dei più influenti: quali sono gli elementi che lo hanno reso uno dei guilty pleasure più amati in assoluto? Scopriamoli insieme!
Indice
Toggle3) Twilight: Una storia d’amore impossibile
La storia d’amore tra Edward e Bella è sicuramente la colonna portante della saga: entrambi desiderano stare insieme, ma la loro “natura” glielo impedisce. Sebbene la natura dei vampiri è quella di nutrirsi degli esseri umani, i Cullen (la famiglia a cui appartiene Edward) sono un’eccezione alla regola: essi rifiutano di “cibarsi” delle persone nutrendosi del sangue degli animali (definendosi “vegetariani”) e ciò gli permette di vivere a stretto contatto con il resto della società.
Tuttavia, Edward si innamora di Bella, ragazza timida e impacciata, che diventa quasi un’ossessione e, di conseguenza, per lui diventa sempre più difficile resistere alla tentazione di morderla. Ciò rende la loro storia sempre più sofferente e tormentata.
A complicare le cose sarà la presenza di Jacob Black, amico d’infanzia di lei con un oscuro segreto da nascondere e ciò sarà tra gli elementi che andranno a formare uno dei triangoli amorosi più famosi di sempre. La rivalità tra i due ragazzi sarà talmente forte che Bella si troverà spesso in difficoltà nel capire chi ama davvero, ma nel corso della storia farà la sua scelta, portando a un drastico cambiamento per tutti.
Sebbene sia da sempre vittima di critiche e definita spesso cringe, la storia d’amore tra Edward e Bella è talmente iconica che tutti (ma davvero tutti) la conoscono.
2) La regia “femminile” di Catherine Hardwicke
La critica più grande che viene fatta alla versione cinematografica di Twilight è la sua messa in scena, spesso criticata come mediocre o sceneggiata in modo pessimo rispetto ai romanzi. Eppure il primo film della saga ha riscosso un enorme successo commerciale, mentre i successivi non hanno ricevuto lo stesso entusiasmo.
Ciò che sicuramente funziona nella prima pellicola della saga è l’atmosfera: la piovosa cittadina di Forks trasmette tutte le vibrazioni di una vita di provincia, un po’ piatta ma tranquilla, diversa dalla soleggiata Phoenix da cui Bella proviene. La scelta della fotografia bluastra e fredda contribuisce a rendere l’atmosfera più immersiva e “stagionale” in cui i Cullen, a causa della loro natura sovrannaturale, sono perfettamente inseriti; questo elemento è stato un po’ messo da parte nelle regie successive, che hanno preferito usare una fotografia dai colori più caldi e saturi.
Un altro elemento di grandissima forza è senza dubbio la colonna sonora, semplicemente splendida. Composta da Carter Burwell, la musica incornicia i momenti più importanti della pellicola in maniera azzeccatissima, contribuendo a rendere l’atmosfera ancora più intensa. Solo per fare qualche esempio, la canzone Decode dei Paramore, brano promozionale del film inserito all’interno dei titoli di coda, ancora oggi rimane il loro singolo più famoso. Infine, assolutamente iconico è il brano tematico Bella’s Lullaby, che cattura ancora oggi per la sua sonorità delicata, incarnando perfettamente l’anima della storia.
Partendo da questi elementi, è indubbia la presenza di un’evidente differenza di gestione tra la regia della Hardwicke e quella successiva ad opera di tre registi uomini, ovvero Chris Weitz (The Twilight Saga: New Moon) David Slade (The Twilight Saga: Eclipse), Bill Condon (The Twilight Saga: Breaking Dawn parte 1 e 2). La pellicola della Hardwicke è immersiva, attenta ai dettagli e alla caratterizzazione dei personaggi, attraverso sia la componente sentimentale che (nel suo piccolo) quella psicologica, mentre l’atmosfera in cui i personaggi si muovono è lugubre e fredda, a tratti sovrannaturale. Nelle pellicole successive è più presente la componente action a scapito proprio del resto, risultando meno memorabile e più “pratica” nella narrazione della storia.
Partendo da queste considerazioni, sono molti gli esperti che portano avanti la cosiddetta teoria dello “specifico femminile”, ovvero la convinzione che esista un modo tutto femminile di approcciarsi alla stesura di una storia – o, come in questo caso, di gestire gli elementi nei media – completamente diversa da come farebbe un uomo. Questa teoria, sviluppatasi soprattutto in ambito letterario, è ancora oggetto di dibattito: c’è chi ritiene che sia vero, chi invece afferma di no; è innegabile però quanto siano diverse tra di loro le pellicole e ciò rende ancora più interessante questa riflessione.
C’è da dire, comunque, che Catherine Hardwicke è stata in grado di inserire all’interno del film elementi che oggi sono talmente iconici da essere ormai culturalmente presenti nell’immaginario collettivo.
1) Hoa Hoa Hoa Season
Ciò che sicuramente ha portato di nuovo in auge la saga di Twilight è sicuramente la grande diffusione di meme sui social: molti influencer sono diventati famosi proprio grazie alle loro ironiche imitazioni dei personaggi e delle scene più iconiche del primo film, riuscendo persino a coinvolgere gli stessi attori nelle loro scenette. Perciò, grazie alla diffusione dei meme e la conseguente riscoperta della saga da parte delle nuove generazioni, la popolarità di Twilight è cresciuta talmente tanto da entrare di forza all’interno della cultura pop dei nostri tempi.
Un esempio della sua grande influenza è data dalla diffusione di un meme sul social TikTok, che riprende uno dei brani più celebri all’interno della prima pellicola, ovvero Eyes on Fire dei Blue Foundation che inizia con il vocalizzo “hoa hoa hoa”. Questo vocalizzo è diventato talmente iconico da dare il nome all’inizio della stagione autunnale, che i fan collegano proprio alle atmosfere di Twilight e, perciò, chiamata per questo motivo Hoa Hoa Hoa Season.
Il meme ha raggiunto livelli di diffusione così ampia che addirittura Google ha colto l’occasione al volo per regalarci uno dei più carini easter egg di Internet: se si scrive Twilight sul motore di ricerca noterete che sotto la barra di ricerca appare proprio la scritta hoa hoa hoa season, confermando quanto la sua influenza abbia raggiunto un livello altissimo.
E poi diciamocela tutta: quanti brand possono dire di essere stati degni di avere una parodia tutta per sé? Quei prodotti che prendevano in giro Twilight – come ad esempio il film Mordimi, uscito nel 2010, che riproponeva completamente in chiave comica le prime tre pellicole della saga – hanno inconsapevolmente contribuito a renderlo più popolare.
Conclusioni
Twilight è senza dubbio un prodotto particolare nel suo genere, banale nella sua semplicità quanto memorabile nella sua messa in scena. Nonostante le critiche e le sue (evidenti) mediocrità, i romanzi e le pellicole cinematografiche sono senza dubbio entrate nell’immaginario collettivo, rimanendo perciò ancorati nel cuore dei fan ed entrando nell’olimpo dei cult del genere.