Upload è una nuova serie di Amazon Prime Video messa a catalogo dal 1° Maggio 2020 e ideata dal creatore di The Office, Greg Daniels. Si tratta, come per molti dei cosiddetti Prime Originals, di una serie molto interessante e per la quale vale la pena una attenta visione. In questa recensione potremo scoprire i motivi per cui amarla, quindi parliamone un po’ insieme.
Immaginate di fondere un film di fantascienza visionario alla 2001: Odissea nello spazio e un film romantico alla C’è posta per te. Probabilmente otterrete qualcosa che si avvicina a L’uomo bicentenario. Aggiungete il concetto di serialità, un pizzico impercettibile di distopia e di esasperazione tecnologica in stile Black Mirror, la comicità e la freschezza degli ultimi titoli di Netflix o Amazon Prime Video e otterrete Upload. Questa serie è un mix ben bilanciato di elementi molto complessi da inserire in un unico contenuto audiovisivo, ma la creatività degli autori di serie TV è ai suoi massimi storici in questo periodo e per questo il risultato è molto interessante.
La serie si fonda dichiaratamente su uno dei principi filosofici più famosi di sempre: “Cogito, ergo sum” di Cartesio, ossia “Penso, dunque sono”; una sorta di chiodo fisso per la protagonista Nora (Andy Allo), e ora capiremo insieme il perchè. Upload è una commedia romantica sci-fi che stupisce per vari motivi, ma il principale è che si interroga sui dubbi più grandi dell’umanità di ieri, oggi e domani con una leggerezza quasi adolescenziale che ci trascina dentro la storia in modo anche un po’ sciocco, ma di sicuro con grande divertimento.
Indice
ToggleUna trama (NON)banale
Siamo nel 2033, negli Stati Uniti, ma a parte qualche futuristico gadget tecnologico sembra essere tutto abbastanza simile ai tempi che viviamo noi moderni “telespettatori” di Prime Video. La particolarità di questo tempo è l’Upload, un processo “medico” attraverso il quale si riesce a trasferire la coscienza di una persona in un “Paradiso” digitale: una sorta di Cloud per persone morte, che al loro interno vivono una specie di vacanza virtuale riuscendo a fare quasi tutto quello che riescono a fare le persone nella realtà, ma anche tutto quello che si può fare in un videogioco. Lo stratagemma narrativo scelto dagli autori è sicuramente molto stimolante e ha dei chiari riferimenti ad Asimov ed altri autori che hanno parlato in passato di Intelligenza Artificiale.
Nathan (Robbie Amell) sta per morire dopo un incidente sulla sua auto a guida autonoma (un fatto quasi impossibile) e decide di fare l’Upload sotto le pressioni della ricca fidanzata Ingrid (Allegra Edwards). Nel suo nuovo paradiso digitale incontra Nora, il suo “Angelo“, cioè un assistente umano che gli facilita la vita all’interno del server, aiutandolo ad ambientarsi e a vivere comodamente con tutti i servizi messi a disposizione dalla Horizen (azienda di software specializzata nell’Upload).
La trama diventa “banale” ma gradevole e molto divertente (alcune battute sono davvero brillanti), quando tra Nathan e Nora inizia a nascere un sentimento che va oltre l’amicizia, e le cose si complicano per entrambi proprio a causa di questo. Lascio allo spettatore il piacere di scoprire il come e il perché di queste complicazioni.
A proposito di commedie romantiche: Friends e le altre sitcom romantiche
Il futuro di noi esseri umani è l’Upload?
“Penso, dunque sono” dicevamo poco fa, ma si va oltre in Upload, ipotizzando una vita cosciente dopo la morte, diciamo anche l’immortalità (almeno finché non finiscono i Giga o il conto in Banca).
La tecnologia viene descritta in modo impietoso in questa serie, a tratti ridicolizzata come nel caso delle App per appuntamenti o delle IA per la guida autonoma. In questo strano ma dannatamente verosimile futuro tutti i grandi brand vendono il proprio servizio di Upload, garantendosi un profitto che va oltre la vita degli esseri umani (anche Facebook); la cosa che non stupisce è che questa stramba immortalità digitale sia una cosa da ricchi, che desiderano conservare la propria coscienza fino a quando non sarà possibile riottenere la vita terrena grazie al progresso scientifico/medico.
C’è spazio anche per una forte critica sociale e politica, quando si osserva il punto di vista dei poveri, relegati in aldilà digitali angusti e invivibili, reclusi e ghettizzati nei server più infimi del cloud. Il richiamo all’America di oggi, ma non solo, che isola i più deboli e indifesi della società negandogli una dignitosa assistenza sanitaria o altri diritti essenziali per la propria sopravvivenza è chiaro e doloroso.
Leggi anche: Il digitale batterà il supporto fisico?
Le domande che sorgono dopo aver visto Upload
La tecnologia è nostra nemica? A quanto pare sullo sfondo di questo strano mondo popolato da ricchi immortali-digitali iniziano a diffondersi idee del passato, idee neo-luddiste (non vado oltre per evitare spoiler) ed anti-tecnologiche. La tecnologia e il progresso scientifico a dirla tutta spaventa molte persone, e non solo nelle serie TV, coi vari movimenti antivaccinisti o anti 5G che proliferano, neanche a dirlo, proprio sui social network. Ma la tecnologia è uno strumento, e sta all’uomo utilizzarla per scopi positivi o per il mero guadagno.
L’IA ci farà del male? L’intelligenza Artificiale che viene descritta in Upload non ha idee e sentimenti propri come quelle già citate di “2001: Odissea nello spazio” e “L’uomo bicentenario”, ma si tratta di un mero strumento di automatizzazione e calcolo che aiuta l’uomo nella sua vita quotidiana. Nessun pericolo da parte dei computer dunque, ma solo dalla corruzione e dalla cattiveria degli esseri umani che la utilizzano per la propria brama di potere.
Per concludere…
Upload è una serie da vedere se si ama il genere fantascientifico, se si è attratti dalle ambiguità del progresso tecnologico, ma anche se si vuole ridere ed emozionarsi con gusto. Si tratta di una storia dal sapore antico quanto i testi di Cartesio, ma proiettata nel futuro, quello stesso futuro che aspettiamo con interesse e che ci auguriamo non sia distopico… sarebbe poco divertente.