Zerocalcare è senza dubbio uno dei fumettisti italiani più conosciuti e apprezzati, ma ha deciso di entrare nel mondo dell’animazione grazie a Netflix. La sua produzione artistica è iniziata parecchi anni fa e fa parte del catalogo della Bao Publishing che, anche grazie a lui, sta diventando in pochi anni una casa editrice di riferimento per tanti lettori di fumetti di alta qualità.
Ma cosa porta il più venduto fumettista italiano, osannato da critica e lettori, a uscire fuori dalla sua zona di comfort facendo un salto nel vuoto così difficile, in un mercato così difficile? Ne abbiamo parlato sul nostro canale YouTube in una live in cui abbiamo raccontato tutto il suo percorso da autore di fumetti e in questo articolo proveremo a dare qualche altro spunto interessante per capire: Zerocalcare è pronto a fare una serie Netflix? Cosa ci aspetta?
Zerocalcare l’autore generazionale
Senza girarci troppo attorno, va detto che il motivo principale del successo di Zerocalcare risiede nel suo essere un autore generazionale, che parla con il linguaggio specifico dei nati tra la metà degli anni ’80 e la fine degli anni ’90, che lo capiscono e lo apprezzano. Per citare Caterina Marietti, publisher della Bao, Zerocalcare è stato il primo fumetto letto da moltissime persone in Italia negli ultimi 10 anni, un autore in grado di avvicinare le persone a questo mezzo artistico.
Lo fa attraverso un citazionismo che affonda nella cultura pop con tutta la sua forza. Serie TV, cartoni animati, videogiochi, classici Disney, ma anche manga si mischiano alla realtà quotidiana della periferia romana, degli ambienti alternativi, dell’impegno politico e sociale. Il mix quantomeno alternativo che ne risulta ha formato uno stile riconoscibile e immediato.
È in questo contesto che nasce una comunità di persone che si rivedono nei personaggi e nei problemi descritti nelle tavole del fumettista romano, con lo stesso modo sognante di immaginarsi la realtà intrisa di assurdi personaggi di fantasia a simboleggiare ansie, paure, passioni, gioie e tutte le altre emozioni esistenti. Si rivedono in lui anche quelli che non leggono i suoi fumetti, ma hanno visto i suoi video sui social, da principio animati in modo artigianale, e col tempo diventati più efficaci (tanto da finire in prima serata su La7 nella trasmissione Propaganda Live di Diego Bianchi).
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Zerocalcare su Netflix con la serie Strappare lungo i bordi
Il 21 Dicembre del 2020 Netflix ha fatto a tutti i fan dell’autore de “La Profezia dell’Armadillo” un regalo di Natale non indifferente, pubblicando un teaser della serie Strappare lungo i bordi. Quello che per alcuni può essere sembrato un fulmine a ciel sereno, per altri appare come la naturale prosecuzione di un percorso iniziato con “Rebibbia Quarantine” – la serie autoprodotta a bassissimo budget finita in TV durante la quarantena – e che porterà Zerocalcare a dare al pubblico un prodotto qualitativamente superiore, con la produzione del servizio di streaming americano.
Non ci sono ancora notizie sulla data d’uscita o su altri dettagli produttivi. Si sa solo che la serie sarà ambientata nel quartiere di Rebibbia – come buona parte dei precedenti lavori dell’autore – che avrà lo stesso come protagonista e regista, e che un altro personaggio della serie (l’Armadillo che rappresenta la coscienza di Zero) sarà doppiato da Valerio Mastrandrea. Cosa aspettarsi quindi da questo lavoro?
La verità è che per il momento non ci sarebbe molto da aspettarsi date le pochissime informazioni a disposizione, ma le aspettative sono comunque altissime per vari motivi. Innanzitutto per la prima volta si tenta di creare in Italia una serie animata per adulti (nello stile di Bojack Horseman ad esempio) degna di questo nome, con delle radici (la produzione fumettistica di Zerocalcare) che la rendono solida e credibile fin da subito.
Poi va detto che esiste un fermento culturale molto importante negli ultimissimi anni. Un movimento di autori romani che nel cinema, nelle serie, sul web, e in qualsiasi altro medium artistico, sta dando parecchio da parlare, e Zerocalcare ne è assolutamente un degno portavoce. Registi come Gabriele Mainetti con Lo chiamavano Jeeg Robot o Sydney Sibilia con Smetto quando Voglio, i The Pills con la loro web serie, i comici romani della nuova generazione, sono solo alcuni artisti emergenti che hanno molto da dire, contaminati dall’aria della capitale.
Netflix Italia “verso l’infinito e oltre”
Anche in questo contesto una novità assoluta nel panorama audiovisivo nazionale è attesa con grande desiderio dai fan. Magari anche con la speranza di portare una serie animata italiana ad essere amata in tutto il mondo, come è già successo per serie TV nostrane come Gomorra e Suburra, grazie alla distribuzione internazionale facilitata dalle piattaforme streaming che in questo senso non hanno alcun vincolo.
Gli ingredienti per sfondare, ancor prima di conoscerne l’elenco completo, sembrano esserci tutti. I segnali che ci dà il mercato sono chiari: si cercano prodotti che sappiano divertire, far pensare senza paternalismi, ma con impegno e tematiche vicine a un pubblico che cambia e non è più rappresentato dai prodotti televisivi classici.